Musica

Il messaggio pro Palestina e la kefiah: cosa è successo all'Eurovision

Niente scritte politiche sul palco: l'artista irlandese fermata dall'organizzazione. Ma l'artista svedese si esibisce con la kefiah

Il messaggio pro Palestina e la kefiah: cosa è successo all'Eurovision

Ascolta ora: "Il messaggio pro Palestina e la kefiah: cosa è successo all'Eurovision"

Il messaggio pro Palestina e la kefiah: cosa è successo all'Eurovision

00:00 / 00:00
100 %

L'Eurovision 2024 di Malmo è iniziato martedì notte e ci sono già state le prime eliminazioni. Giovedì sarà la volta di Angelina Mango, comunque già qualificata per la finale di sabato, ma non sono tanto i giudizi del pubblico a casa a scatenare le polemiche del giorno dopo. Stavolta, sono i contenuti a generare qualche discussione. In particolare, al centro dell'attenzione è finita l'Irlanda, che ha portato in Svezia un cantante non binario che pratica stregoneria e sul palco ha messo in scena un'esibizione dai tratti esoterici. Bambie Thug, che si identifica con il pronome "loro", ha cantato "Doomsday Blue", che riproporrà per la finale. Ma l'artista di Cork, già in conferenza stampa, ha mostrato la propria insofferenza con le regole dell'Eurovision, da sempre uguali nel tempo per garantire uno spettacolo apolitico.

Bambie Thug, invece, in conferenza stampa si è lamentata dell'organizzazione dell'evento, che proprio per quel principio indispensabile in una competizione internazionale nel solco dell'amicizia e della comunione, le ha chiesto di modificare un elemento del suo trucco di scena. Forse, Bambie Thug sperava che utilizzando i caratteri Ogham dell'antico alfabeto celtico irlandese, nessuno si sarebbe accorto che il suo trucco di scena aveva un messaggio politico, ossia "cessate il fuoco e libertà". Gli organizzatori, considerando il conflitto in corso a Gaza e le manifestazioni che si stanno tenendo anche nella città svedese, hanno collegato il tutto e chiesto la modifica.

"Era molto importante per me perché sono a favore della giustizia e della pace", ha dichiarato l'artista, che pur di salire su quel palco ha però accettato la richiesta degli organizzatori. La European Broadcasting Union (Ebu), che organizza l'evento, non ha mostrato alcun cedimento davanti alla richiesta dell'artista e tramite un suo portavoce ha fatto sapere che "la scritta vista sul corpo di Bambie Thug durante le prove generali contravviene alle regole del concorso che sono pensate per proteggere la natura non politica dell'evento". Inoltre, nei giorni precedenti alla kermesse, l'organizzazione aveva espressamente dichiarato, attirandosi anche critiche da parte dei soliti, che non sarebbero stati ammessi alla Malmo Arena, tanto meno sul palco, simboli legati alla Palestina.

Non in quanto tale, ma non essendo un Paese in gara non ha alcuna ragion d'esistere la sua bandiera all'interno dell'arena. A contravvenire alle regole è stato lo svedese Saade, non in gara quest'anno, che però si è esibito nella Malmo Arena.

Madre svedese e padre palestinese, si è presentato al pubblico con una kefiah al polso, scatenando l'indignazione dell'organizzazione, rammaricata perché Saade ha "scelto di compromettere la natura apolitica dell'evento".

Commenti