Cronaca locale

Piazza del Plebiscito piena di senzatetto: 1800 clochard in città

È aumentato notevolmente anche il lavoro delle associazioni di volontariato, con la Caritas in testa, che distribuiscono centinaia di pasti al giorno ai poveri

Piazza del Plebiscito piena di senzatetto: 1800 clochard in città

Gli spazi che delimitano il colonnato della basilica di San Francesco di Paola in piazza del Plebiscito, a Napoli, sono ormai diventati dimore di fortuna per tanti clochard che vivono in città. Lo spettacolo che si presenta agli occhi dei residenti e dei turisti è raccapricciante. È proibitivo avvicinarsi alle scale del monumento sia per il forte odore di urina sia per le coperte e il vestiario sparso in più punti e, addirittura, appeso ai muri della basilica. I senzatetto nella città partenopea crescono a vista d’occhio, complice l’acuirsi della crisi economica degli ultimi mesi. Il Comune ne ha censiti oltre 1.800, ma ad occhio sono molti di più. Queste persone trovano ricovero in varie zone di Napoli, in particolare alla Galleria Umberto I e alla stazione ferroviaria.

È aumentato notevolmente anche il lavoro delle associazioni di volontariato, con la Caritas cittadina in testa, che distribuiscono centinaia di pasti al giorno, anche grazie all’aiuto di una cucina mobile. Ma chi sono i nuovi poveri? Molti percepiscono ancora il Reddito di cittadinanza, ma non ce la fanno a pagare le bollette e a fare la spesa e quindi chiedono da mangiare alle mense per poveri.

“C'è una povertà dilagante in tutta Europa, un problema strutturale – ha dichiarato al quotidiano la Repubblica l'assessore comunale al Welfare, Luca Trapanesecome amministrazione stiamo lavorando a un grande piano con la Caritas diocesana di Napoli, Asl Napoli 1 e Terzo settore. Destineremo 25 milioni di euro per l'accoglienza e la povertà, a cui andranno tutti i fondi delle politiche sociali del Pnrr”. Uno degli obiettivi è quello di aumentare fino a cento posti il centro di inserimento lavorativo di Napoli. Le unità di strada, invece, diventeranno cinque, sempre sostenute dall'Asl per accogliere i problemi psicofisici e di dipendenza di molti clochard.

L'obiettivo è il loro reinserimento lavorativo e non solo.

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