Nazionale

Boom antisemiti: +300%. Dai cimiteri alle targhe, odiano pure la memoria

La caccia agli ebrei. A Roma vandalizzate le pietre d’inciampo, a Vienna tombe date alle fiamme e svastiche al cimitero. Episodi in crescita in tutta Europa e le comunità ebraiche hanno paura: "Mai tanta ferocia dall’Olocausto"

Boom antisemiti: +300%. Dai cimiteri alle targhe, odiano pure la memoria

Ascolta ora: "Boom antisemiti: +300%. Dai cimiteri alle targhe, odiano pure la memoria"

Boom antisemiti: +300%. Dai cimiteri alle targhe, odiano pure la memoria

00:00 / 00:00
100 %

Ottant’anni dopo il rastrellamento del ghetto di Roma, nella capitale d’Italia, così come in mezza Europa, tornano pericolosi episodi di antisemitismo, foraggiati da una certa narrazione anti-israeliana decisa a tavolino dopo l’attacco di Hamas a Israele. Dopo che nella notte tra il 30 e il 31 ottobre due pietre d’inciampo erano state oltraggiate in via Dandolo a Trastevere, l’episodio si è ripetuto in via Mameli 47, dove altre pietre sono state spruzzate di vernice spray nera o bruciate. Le targhe d'ottone prese di mira sono quelle di Giacomo ed Eugenio Spizzichino, che si sono aggiunte a quelle per Michele Ezio Spizzichino e Aurelio Spagnoletto. Solidarietà alla Comunità ebraica di Roma è stata espressa dal consigliere di Fdi in assemblea capitolina Mariacristina Masi, secondo cui «l’impegno deve essere massimo per arginare chi per fanatismo deturpa luoghi della memoria importanti per l'intera città».

Ma Roma è solo la punta di questo tragico iceberg, che vede gli ebrei dei cinque continenti nel mirino di una delle più forti inziative antisemite dai tempi dell'Olocausto. A New York sono scattate la manette per uno studente di ingegneria della Cornell University, il 21enne Patrick Dai, dopo che aveva annunciato l’intenzione di sparare agli studenti ebrei e invocato lo stupro e la decapitazione delle studentesse. Rischia cinque annidi carcere.

A Parigi cinque dozzine di stelle di David sono apparse sui muri del 14° arrondissement a dimostrazione di una recrudescenza oggettiva: dal 7 ottobre, data del folle attacco di Hamas contro Israele, in Francia sono stati denunciati più di 850 atti di questo tipo, come confermato dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin, mentre gli arresti per atti antisemiti sono stati 400. Secondo il sindaco del 14° arrondissement, questi gesti «ricordano gli eventi degli anni ’30 che portarono allo sterminio di milioni di ebrei». Segni simili, accompagnati da iscrizioni come «dal fiume al mare, la Palestina vincerà», sono comparsi anche nella periferia parigina, tra cui Vanves, Fontenay-aux-Roses, Aubervilliers e Saint-Ouen.

Sono stati quasi 90 gli episodi antisemiti in Inghilterra solo in questo mese, quattro volte più dello stesso periodo del 2022, con Londra a recitare la parte del leone con 218, in aumento del 13%. Non va meglio in Germania con 70 episodi in appena due settimane: tra di essi spicca il tentato incendio ad un centro ebraico e alla sinagoga berlinese. In generale nel Paese si registra un più 240% degli episodi di antisemitismo. Record negativo in Austria, con più 300%. E proprio a Vienna nella notte di martedì è stato appiccato un incendio nella parte ebraica del cimitero centrale, sui muri del quale sono state disegnate delle svastiche.

Dalle capitali allo sport: il plurimedegliato olimpico Mahiedine Mekhissi ha paragonato Netanyahu a Hitler, per poi scusarsi: «Sono stato goffo e il paragone era che Hitler ha commesso un genocidio proprio come sta facendo Netanyahu, mentre le potenze mondiali possono fermare l’orrore», ma le sue accuse erano state già pesantemente stigmatizzate dalla ministra dello Sport, Amélie Oudéa-Castéra, secondo cui questi paragoni disastrosi «flirtano con tutto ciò che è più nauseante e ti allontanano così tanto dai valori universali della pace, lo sport difenderà sempre i valori dell’olimpismo che hai saputo incarnare per tanti nostri connazionali».

Ovunque le comunità ebraiche sono in allerta, come confermato pubblicamente dal rabbino Menachem Margolis, presidente della European Jewish Association: «Gli ebrei raccontano di ricevere molte più osservazioni, occhiatacce, sguardi di odio, minacce di morte e di aggressione fisica». Stessa linea del celebre pianista Igor Levit, in questi giorni impegnato in una serie di concerti a Roma, che annuncia: «Dall'Olocausto fino al 7 ottobre non c’è mai stato un massacro con un numero così alto di vittime civili. Non è un attacco contro lo Stato di Israele ma contro tutti gli ebrei.

Quando una minoranza si sente sotto attacco tutta la democrazia è sotto attacco».

Commenti