Bus precipitato a Mestre

Le carte sul cavalcavia di Mestre in procura già da un anno

Sulla scrivania dei giudici era stata depositata la documentazione sulle pessime condizioni del ponte in base ad articoli di stampa

Le carte sul cavalcavia di Mestre in procura già da un anno

Ascolta ora: "Le carte sul cavalcavia di Mestre in procura già da un anno"

Le carte sul cavalcavia di Mestre in procura già da un anno

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Il cavalcavia di Mestre, da dove, martedì scorso, un bus elettrico è precipitato causando la morte di ventuno persone, l'autista e venti turisti di diverse nazionalità, era finito sotto la lente d’ingrandimento della procura di Venezia da più di un anno. Sulla scrivania dei giudici era stata depositata la documentazione sul pessimo stato del ponte, un cospicuo materiale acquisito dagli uffici giudiziari in base ad articoli di stampa che riportavano le condizioni del manufatto. A rivolgersi alla procura era stato anche l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Venezia Renato Boraso, che richiedeva un intervento urgente sul manto stradale. Al momento non ci sono conferme sul fatto che i magistrati, una volta analizzati gli incartamenti, avessero assunto qualche ulteriore iniziativa.

I rilievi

Nei giorni scorsi gli agenti della polizia locale hanno seguito nuovi rilievi sul cavalcavia. Gli accertamenti hanno riguardato il manto stradale, il guardrail e il parapetto del ponte che non hanno retto all'urto con il mezzo del peso di oltre tredici tonnellate. Sul guardrail la procura di Venezia ha disposto una consulenza tecnica per capire se l'assenza di un tratto della barriera - meno di due metri - abbia avuto un ruolo nella caduta nel vuoto del pullman, precipitato a pochi passi dai binari della stazione ferroviaria.

Il caso del guardrail

In totale sono ventisette i punti di contatto segnati dai vigili urbani sull'asfalto del cavalcavia, in corrispondenza di altrettante "strisciate" compiute dal pullman precipitato martedì scorso, dopo una corsa apparentemente fuori controllo. I segni sono stati apposti nella prima ricognizione sul manufatto, che poi è stata sottoposta a una perizia, su mandato della procura della Repubblica. Il guardrail, al centro delle polemiche per la sua vetustà e facilmente scavalcato dal mezzo pieno di turisti, appare divelto proprio in corrispondenza dell'altrettanto famigerato "varco di servizio", lungo circa tre metri.

L’indagine

Le strisciate del bus si interrompono giusto in corrispondenza dell'interruzione della barriera. Da lì in poi il resto del guardrail è accartocciato per alcuni metri, e la ringhiera esterna è completamente divelta. La pavimentazione del passaggio esterno, sotto la quale scorrono cavi e servizi, è sfondata subito dopo il varco e in un altro punto successivo. Il punto è pieno di vetri rotti.

È questo uno dei punti al centro dell'attenzione dei tecnici: da capire se sia stato sfondato dal peso dell'autobus, oppure se lo era già in precedenza, e se abbia causato lo sbilanciamento del mezzo verso il precipizio mortale.

Commenti