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Cisint: "I musulmani non accettano le leggi". Ma il Consiglio di Stato chiede una moschea

"Ora basta", il libro del sindaco sull’immigrazione. I giudici: "Dia un luogo per pregare"

Cisint: "I musulmani non accettano le leggi". Ma il Consiglio di Stato chiede una moschea

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Cisint: "I musulmani non accettano le leggi". Ma il Consiglio di Stato chiede una moschea

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«Ora basta» aveva detto il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, di fronte alle donne islamiche che prima si immergevano nel mare completamente vestite e poi salivano, con gli abiti ancora bagnati, sui mezzi pubblici. «Ora basta», aveva ripetuto di fronte a due moschee realizzate abusivamente nella sua città. E, ora, queste due parole la Cisint le ha scelte come titolo del suo primo libro Ora basta. Immigrazione, islamizzazione, sottomissione (Signs Publishing) -, la cui prefazione è firmata da Matteo Salvini.

Un libro che è innanzitutto un atto di accusa nei confronti di chi, in questi anni, ha aperto le porte del nostro Paese a un’immigrazione incontrollata e a una islamizzazione troppo spesso tollerata, come dimostra il caso delle moschee abusive di Monfalcone, che la Cisint ha, almeno momentaneamente, chiuso e sulle quali si è espresso ieri il Consiglio di Stato dando sostanzialmente ragione al sindaco, ma chiedendole di trovare, insieme ai due centri islamici coinvolti in questa vicenda, un luogo alternativo dove pregare. «Il principio di legalità che sostengo - dice la Cisint - è condiviso anche dal Consiglio di Stato che, di fatto, afferma che non si può trasformare uno spazio commerciale in una moschea. In passato, ed è giusto ricordarlo, avevamo già proposto luoghi alternativi alle comunità islamiche, che però non sono stati accettati».

In uscita il prossimo 29 marzo «Ora basta. Immigrazione, islamizzazione, sottomissione» (Signs Publishing), il libro del sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, è già primo nella sezione Islamismo di Amazon.

«Ora basta» dicevamo. Ma anche «tutto si lega» come insiste il sindaco di Monfalcone nel suo libro. L’immigrazione di massa, l’islam radicale e, infine, la sottomissione. Il primo fenomeno scrive la Cisint - «ha inciso profondamente nelle nostre dinamiche sociali, come è dimostrato eloquentemente e incontrovertibilmente dai dati». Il secondo, invece, è «omnicomprensivo» e «le comunità musulmane che si formano nei vari Paesi europei tendono a costituirsi in reti, in gruppi chiusi, il che non porta certo ad assumere comportamenti che possano accettare le regole e le leggi delle nazioni di insediamento». E infine la sottomissione, il pericolo più grande: «Nelle sue espressioni più retrive, l’islam non accetta nessun’altra impostazione religiosa e mira ad abbattere, anche fisicamente, chi non essendo musulmano è considerato impuro. Per quanto possa essere difficile da accettare, si deve essere consapevoli che le basi del pensiero islamico ortodosso ci sono estranee per la semplice ragione che si fondano su una diversità radicale e assoluta rispetto ai valori su cui si fonda la nostra civiltà occidentale».

Da qui la preoccupazione della Cisint, che è testimone diretta degli argomenti su cui scrive. Come i giovani che urlano, in centro a Monfalcone, «Allah Akbar» contro Israele o le ragazze che le confessano di aver subito persecuzioni e violenze in nome dell’islam. «Ora basta», quindi. Un libro che spiega la visione politica del sindaco che, forse, è pronta a giocare una nuova partita da eurodeputata. E che vuole far discutere.

Tant’è che per il lancio ufficiale del libro a Monfalcone, il prossimo 23 marzo, la Cisint ha scelto come sparring partner il conduttore de La Zanzara, Giuseppe Cruciani.

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