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Unesco contro Venezia: "Danni irreversibili". Ira di Cacciari: "Parlano a vanvera"

La gestione del turismo di massa, lo sviluppo urbano fatto senza valutazione di impatto, le imbarcazioni a motore e i problemi ambientali della laguna: questi i punti segnalati dagli esperti. Cacciari: “Unesco non parli a vanvera e cacci fuori i soldi”

Unesco contro Venezia: “Danni irreversibili”. Ira di Cacciari: "Parlano a vanvera"

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Unesco contro Venezia: “Danni irreversibili”. Ira di Cacciari: "Parlano a vanvera"

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Tra le città più belle del mondo, Venezia è la meta prediletta dei turisti di qualsiasi nazionalità. Già patrimonio mondiale dell’umanità dal 1987, la città è finita sul taccuino dell’Unesco: in vista della riunione 21 Stati membri del Comitato mondiale per il patrimonio dell'organizzazione, gli esperti hanno proposto di "iscrivere la città e la sua laguna nella lista del patrimonio mondiale a rischio". Le Figaro segnala anche un documento pubblicato dall’organizzazione, che cita quattro punti in particolare: la gestione del turismo di massa, lo sviluppo urbano fatto senza valutazione di impatto, le imbarcazioni a motore e i problemi ambientali della laguna.

Non si tratta della prima volta. Già nel 2021 l'Unesco aveva proposto di dichiarare Venezia in pericolo: l'Italia riuscì a evitarlo vietando l'ingresso delle grandi navi da crociera nel bacino e nel canale di San Marco o nel canale della Giudecca. Per gli esperti dell'organizzazione non è sufficiente il lavoro svolto per proteggere la laguna, citando tra i progressi incompiuti la piena operatività del Mose. Più in generale. l'Unesco rimprovera l'assenza di una strategia a lungo termine per evitare"cambiamenti irreversibili" e "la perdita dell'autenticità storica". E ancora, gli esperti hanno posto l'accento su determinati progetti di sviluppo urbano e sullo sviluppo turistico incontrollato, rei di mettere a repentaglio l'integrità della città.

Secondo Le Figaro, l'Unesco non ha intenzione di ritirare Venezia dall'elenco dei 800 siti del patrimonio culturale mondiale, l'inserimento di un bene nella lista dei siti a rischio dovrebbe essere uno stimolo ad agire."L'Unesco ha delle responsabilità nei confronti dei siti classificati", il breve commento dell'organizzazione. In altri termini, l'inserimento di Venezia nella lista porterebbe l'Italia tra i 55 siti in pericolo, tra Iraq e Afghanistan, tra Libia e Ucraina. Il voto sulla raccomandazione si terrà al comitato che si riunirà in Arabia Saudita dal 10 al 25 settembre. Non è tardata ad arrivare la presa di posizione del Comune veneziano: "In merito alla raccomandazione di Unesco di aggiungere Venezia nella lista dei siti del patrimonio mondiale ritenuti in pericolo, l'amministrazione di Cà Farsetti fa sapere che leggerà con attenzione la proposta di decisione pubblicata oggi dal Centro per il Comitato per il Patrimonio mondiale dell'Unesco, e si confronterà con il governo, che è lo Stato parte con il quale l'Unesco si relaziona".

La "mossa" dell'Unesco ha infiammato il dibattito sui social. Categorico l'ex sindaco Massimo Cacciari ai microfoni dell'Adnkronos: "L'Unesco è uno degli enti inutili più costosi sulla faccia della Terra... Sparano giudizi senza conoscere e senza sapere, procedono decretando pareri a destra e a manca, di cui è bene disinteressarsi: sono una baracca di 'mangiapane a tradimento', non tirano fuori un soldo, non danno un finanziamento per interventi reali, sanno solo decretare... Come se Venezia avesse bisogno dell'Unesco per essere un bene dell'Umanità!". L'invito di Cacciari è chiaro: "Tiri fuori i soldi per fare le opere che servono invece di parlare a vanvera...

più fatti e meno parole!".

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