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Industria del gioco, la sfida del contrasto all'illegalità

Il secondo Rapporto di ricerca sul settore Luiss Business School e Ipsos delinea l'identikit del giocatore ed emerge la nuova fogura del "giocatore illegale inconsapevole". Il ruolo fondamentale degli operatori come presidio di legalità. L’importanza di una comunicazione trasparente per far crescere la cultura del gioco responsabile e ludica

Industria del gioco, la sfida del contrasto all'illegalità

È aumentato del 2,5% nel 2022 il numero di giocatori maggiorenni nei circuiti illegali rispetto al 2021 ma un terzo di loro è inconsapevole di star commettendo un'irregolarità, fenomeno che delinea una nuova figura, quella del “giocatore dei circuiti illegali inconsapevole”. Scenario questo, che conferma il ruolo fondamentale degli operatori del gioco legale, che emerge dal secondo Rapporto di ricerca sul settore del gioco in Italia, nato dalla collaborazione tra Luiss Business School e Ipsos, nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati della scuola, e realizzato con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

I risultati sono stati presentati a Roma, a Villa Blanc, da Raffaele Oriani, dean della Luiss Business School con la partecipazione di Alberto Pozzolo dell’Osservatorio mercati regolati Luiss Business School e Ilaria Ugenti, corporate reputation leader di Ipsos. Sono intervenuti anche Livia Pomodoro, membro della Commissione nazionale Italiana per l’Unesco e presidente dell’advisory board del progetto, Nando Pagnoncelli presidente di Ipsos, Italo Volpe vice capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Alberto Petrucci, ordinario di Economia Politica alla Luiss Guido Carli.

Dopo aver delineato nelle precedenti analisi la dinamica del gioco in Italia dal 2019 ad oggi, che ha evidenziato come in altri settori una progressiva e ormai consolidata digitalizzazione dei comportamenti dei giocatori - il lavoro di ricerca si è focalizzato sul profilo dei giocatori nei circuiti legali e illegali e sui loro comportamenti, delineandone l’identikit.

“Lo studio conferma lo scenario emerso nel primo Rapporto sul gioco in denaro dell’Osservatorio sui mercati regolati, evidenziando le caratteristiche e le particolarità di un settore che si sta configurando sempre più come industry – ha detto Raffaele Oriani -. Gli operatori svolgono un ruolo fondamentale per il presidio della legalità e per diffondere, attraverso azioni di informazione, una cultura del gioco sempre più responsabile e ludico”.

Dallo studio emerge che il giocatore tipo che opera in circuiti illegali è uomo (67%), mediamente giovane (media 41 anni), occupato (73%), con figli minorenni (49%), ha competenze finanziarie ed è istruito (con titolo di studio pari o superiore alla laurea per il 26%). Inoltre ha un tenore di vita dichiarato sopra la media e gioca prevalentemente per svago e per divertimento. Ma la ricerca fa emergere anche una nuova figura di giocatore dei circuiti illegali: quello inconsapevole. Questo cluster che rappresenta un terzo dei giocatori che operano in circuiti illegali (pari al 4% della popolazione totale) considera del tutto inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi illegali e questo aspetto fa ritenere che utilizzi dei canali illegali non del tutto consapevole di farlo. Gli "inconsapevoli" non sono in grado quindi di distinguere i luoghi legali dagli illegali per mancanza di sufficienti informazioni che consentano una migliore valutazione delle due offerte di gioco ma riconoscono nel settore del gioco legale una garanzia a propria tutela.

“Queste evidenze ribadiscono l’importanza di una comunicazione trasparente ed informativa sui rischi legati al gioco illegale - ha spiegato Nando Pagnoncelli -. Il giocatore informato sa riconoscere la differenza tra gioco legale e illegale, sia nell’offerta di gioco fisica che digitale e può assumere, con maggiore probabilità, anche comportamenti responsabili”.

Per questo l’incontro è stato anche l’occasione per ipotizzare alcune soluzioni per mettere il giocatore nelle condizioni di fare scelte consapevoli e responsabili. Tra queste è apparso fondamentale il ruolo delle aziende del gioco legale e regolamentato: i giocatori che percepiscono un forte impegno da parte delle imprese nello sviluppo di attività di legalità e protezione dei consumatori affermano, infatti, che il fenomeno dell’illegalità sia meno diffuso rispetto al resto della popolazione e nello stesso tempo ritengono più probabile scoprire e sanzionare i comportamenti illegali (46%).

Più in generale, cresce il numero di persone che si avvicina al gioco regolato anche per divertimento: nel 2022 è aumentato del 2% rispetto al 2021 arrivando al 52%. Mentre è in calo di 5 punti, al 63%, il numero di chi si "rivolge" alle sale da gioco e ai siti web legali per guadagnare. Scende di 4 punti, passando al 29% dal 33% del 2021 chi non può farne a meno. Sul fronte del gioco illegale on line, però, c'è anche un dato rassicurante: la metà degli utenti ha verificato se il sito dove sta giocando era o meno legale. Il 39% lo ha fatto sempre, l'11% a volte. Un altro 17% avrebbe voluto controllare ma sostiene di non essere in grado e la stessa percentuale ha invece risposto di non essersi mai posto il problema. Una parte non bassa, pari all'8%, è invece convinto che in Italia non ci siano siti illegali e la stessa percentuale ha riguardato anche chi si è detto non interessato a controllare. Sempre nel 2022 la percezione della popolazione riguardo la diffusione del gioco illegale ha perso intensità: sono passati dal 31% al 26% gli italiani che lo hanno ritenuto molto diffuso, mentre è salito dal 56% al 59% il numero di chi lo considera abbastanza diffuso. Mentre il 18% nel 2021 riteneva la presenza del gioco illegale poco diffusa, nel 2022 è passata al 21%. Infine sale dal 3% al 5% chi pensa che il gioco illegale sia per niente diffuso in Italia.

Allo stesso modo, però, è cresciuta la consapevolezza di poter essere scoperti qualora si giocasse illegalmente: passa dal 45% al 51%.

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