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Non solo navi per individuare i migranti: ecco l'aereo usato dalle Ong

Il velivolo di Sea Bird 2 parte da Lampedusa e costa diverse centinaia di migliaia di euro. Può coprire una superficie di 27.000 chilometri quadrati, rimanendo in volo per circa 7 ore e mezza

Non solo navi per individuare i migranti: ecco l'aereo usato dalle Ong

La nave Geo Barents ha compiuto il terzo intervento nel Mediterraneo, il secondo dopo l'assegnazione del porto di La Spezia. Il decreto legge firmato dal ministro Matteo Piantedosi dispone che "il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità è raggiunto senza ritardo per il completamento dell'intervento di soccorso". La nave dichiara di stare agendo "in conformità con il diritto internazionale marittimo" e viaggia con quasi 240 migranti a bordo ma si prospetta un nuovo braccio di ferro all'orizzonte. Impossibile per il momento stabilire se la nave abbia compiuto il secondo e il terzo intervento fuori rotta, quindi in violazione del decreto. Nel frattempo in mare è tornata anche la Ocean Viking ma non solo, perché sul Mediterraneo centrale sta volando nuovamente l'aereo della Ong Sea-Watch, Sea Bird 2, un velivolo Beechcraft 58 Baron che decolla da Lampedusa.

Come dichiarato dalla stessa Ong Medici senza frontiere, il primo intervento in mare è stato compiuto a seguito della segnalazione di questo velivolo, che sorvola le acque internazionali al confine con la Libia per indicare alle navi in mare dove dirigersi per effettuare i loro interventi. "Un gommone sovraffollato è stato avvistato da Sea Bird 2 nelle acque internazionali vicino alla Libia", si legge nel tweet col quale Medici senza frontiere ha annunciato il primo intervento per 69 migranti. Nel 2019 l'Enac bloccò a terra gli aerei della Ong Sea Watch, Moonbird e Colibrì, impedendo loro il decollo per operazioni di questo tipo.

"Le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali", spiegava l'Enac quattro anni fa. In quel caso si trattava di velivoli ultraleggeri, un Cirrus Sr22 e Mcr-4S a elica. In particolare quest'ultimo, spiegava l'Enac, "non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare. È stato inoltre oggetto di modifiche significative di cui non abbiamo tracciabilità. Quelle di Search and Rescue sono operazioni professionali che richiedono un regime autorizzativo, non compatibile con gli aeromobili di costruzione amatoriale".

A seguito del blocco di Moonbird e di Colibrì, le Ong si sono attrezzate con il Beechcraft 58 Baron, un bimotore leggero dal costo di diverse centinaia di

migliaia di euro, classificato come aereo per il trasporto passeggeri. Con questo velivolo, la Ong è in grado di coprire una superficie di circa 27.000 chilometri quadrati, rimanendo in volo per circa 7 ore e mezzo.

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