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Sciopero dei taxi, ma il governo tira dritto. Urso: "Abbiamo sburocratizzato la seconda guida"

I tassisti si sono dati appuntamento sotto la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma. Ma il Codacons: "È un flop"

Sciopero dei taxi, ma il governo tira dritto. Urso: "Abbiamo sburocratizzato la seconda guida"

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Sciopero dei taxi, cosa sta accadendo in tutta Italia

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Come annunciato da tempo, è in corso di svolgimento nella giornata di oggi, martedì 10 ottobre, lo sciopero nazionale dei tassisti che aderiscono ai sindacati di base Usb, Orsa e Fast Confsal: il blocco arriva proprio all'indomani della paralisi del trasporto pubblico locale provocata dalle rimostranze da parte del personale affiliato alla sigla sindacale Usb Taxi.

Il perché delle proteste

I conducenti delle auto bianche si sono dati appuntamento sotto la sede del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma con l'obiettivo di manifestare pubblicamente tutto il proprio disagio per l'aumento delle licenze deciso dal governo attraverso il dl Asset. Come spiegato dal coordinatore Riccardo Cacchione, lo sciopero è strettamente legato al decreto legislativo, che "riteniamo inopportuno in quanto mentre c'è una legge che aspetta da quattro anni e mezzo, mentre per andare a cercare di riordinare il settore e per ricostruire una mappa che il ministero dei Trasporti non ha, si introduce una misura che interviene senza avere dati concreti e abroga le norma che doveva stabilire come rilasciare le licenze sui territori. Insomma, esattamente l'opposto di ciò che avrebbero dovuto fare i decreti attuativi".

Lo sciopero proclamato a livello nazionale avrà una durata di 24 ore e si ripercuoterà in particolar modo sulle aree delle grandi città metropolitane come Roma, Milano e Torino. "Vogliamo far capire come il 'decreto Asset' sia una legge piena di insidie e pericoli", spiega il segretario nazionale dell'Orsa Rosario Galluccio, "perché sì si parla di un aumento del 20% delle licenze, ma bisogna fare attenzione perché al bando delle nuove licenze possono partecipare società e privati, e questo per noi rischia di avvantaggiare le multinazionali".

Le parole del ministro

Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, ha parlato senza mezzi termini di uno sciopero"poco comprensibile, una protesta un po' a posteriori", specie per il fatto che "la riforma è in vigore con decreto da qualche mese e l'abbiamo presentata ai tassisti, ai titolari di Ncc e a tutti gli altri attori del settore".

Nel corso del suo intervento su Rai News24, il ministro ha sollecitato i gli enti locali a utilizzare la norma che prevede la possibilità di aumentare del 20% le licenze nei comuni dotati di un aeroporto."Il decreto è stato criticato da qualche sindaco perché prevede che tutte le risorse delle nuove licenze siano destinate ai taxisti della città, che vedono allargare il mercato, mentre prima questa soglia era fissata all'80%", spiega Urso nell'intervista. "Ma dico ai sindaci che in una fase di emergenza non si può fare cassa", prosegue, "bisogna dare le licenze per rispondere alle esigenze dei cittadini e dei milioni di turisti che stanno arrivando nella città, come i 40 milioni di pellegrini nel 2025 per il giubileo o dei turisti per Milano-Cortina. Se non lo fanno rischiano un effetto boomerang da questi eventi".

Il governo tira dritto

Intervenuto a L'aria che tira, programma in onda su La7, il ministro Urso ha dichiarato che "a Roma le seconde guide per i taxi sono solo 103 su quasi 8 mila licenze. Nessuno ne ha fatto richiesta". "Con questo provvedimento del governo sburocratizziamo e rendiamo molto facile fare questa richiesta per la seconda guida e mi auguro che i tassisti la scelgano per affidarla al figlio, al cugino, al nipote per utilizzare il loro taxi per complessive 20 ore al giorno", ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy.

Urso ha poi precisato che in passato in molti hanno tentato di cambiare la legge, senza riuscirci. Il governo Meloni ha compiuto l'impresa, e i sindaci dovrebbero cogliere l'occasione in favore dei cittadini. "Si possono fare concorsi straordinari in soli 15 giorni per assegnare le licenze per il 20% dei taxi in più in oltre 60 Comuni italiani. I sindaci se vogliono possono indire concorsi straordinari in 15 giorni. Sono oltre 10 anni che non si fanno concorsi per licenze di nuovi taxi, a Roma l'ultimo è del 2006 ed era gratuito, ovvero il Comune non si teneva nulla. A Napoli l'ultimo concorso è del 1997. Per 10 anni nessuno ha fatto nulla".

L'affondo di Codacons e Assoutenti

"Lo sciopero dei tassisti di oggi è un flop, e i cittadini non hanno avvertito alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana", considera il Codacons in un comunicato ufficiale. "Lo sciopero è un fallimento non certo perché molte sigle sindacali non hanno fornito adesione alla protesta, ma perché i taxi sono già abitualmente introvabili nelle principali città italiane", affonda la nota. L'associazione dei consumatori preme affinché l'aumento delle licenze divenga presto realtà.

"Resta in ogni caso inquietante notare come i tassisti siano totalmente allergici a qualsiasi misura tesa ad aumentare il servizio in favore dei cittadini", si legge verso la conclusione del documento, "e continuino imperterriti a difendere il proprio oligopolio nonostante tutte le evidenze che attestano come i taxi siano assolutamente insufficienti in Italia".

Sulla stessa linea anche Assoutenti, che parla di una protesta totalmente immotivata. "Uno sciopero ridicolo e senza alcun fondamento, che non a caso ha diviso la categoria dei tassisti, con diverse sigle sindacali che non hanno aderito alla protesta", commenta il presidente Furio Truzzi.

"Ma il paradosso è che lo sciopero ridurrà ulteriormente un servizio che è già palesemente insufficiente nelle principali città italiane, arrecando danni solo ai cittadini", conclude.

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