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"Come se fosse scoppiata una bomba". La testimonianza della tragedia di Firenze

La titolare di un'attività della zona di via Mariti a Firenze ha ripercorso gli attimi della tragedia che ha causato la morte di tre degli operai che stavano lavorando alla costruzione di un supermercato. La Regione Toscana ha intanto indetto il lutto regionale per la giornata di domani

Il cantiere dopo la tragedia
Il cantiere dopo la tragedia

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"Come se fosse scoppiata una bomba". La testimonianza della tragedia di Firenze

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Un boato improvviso, che ha fatto letteralmente tremare l'intero quartiere. Come se "fosse scoppiata una bomba". Attimi di terrore puro, che hanno poi lasciato il posto alla preoccupazione e infine al dolore. Questo il modo in cui i residenti e le attività commerciali di via Mariti, la zona di Firenze nella quale si trova il cantiere teatro della tragedia di stamattina, 16 febbraio, hanno vissuto quei momenti. Stefania Sacchi, titolare di un bar che si trova a pochi metri di distanza dal posto nel quale hanno perso la vita tre operai a seguito del crollo della trave (mentre altri tre sono stati tratti in salvo ed altri due risultano dispersi) non nasconde il dolore. "Mai avremmo immaginato di poter vivere una situazione simile. Tragedie del genere ci sembrano sempre lontane, quando le guardiamo in televisione. Difficile spiegare quel che stiamo provando - ha spiegato a i​lGiornale.it - e solo per una serie di casualità il bilancio non è stato ancor più grave: stamattina qui c'era la pulizia delle strade, quindi numerosi veicoli che di norma venivano parcheggiati ai bordi dell'area non c'erano. In un momento come questo, il pensiero di tutti va alle famiglie delle vittime, in primis".

Stefania era presente al momento in cui tutto è iniziato: aveva aperto la propria attività da poco, come ogni mattina. Si prospettava insomma una giornata come tante altre. Fino a poco prima delle 9. "Ero al bancone, stavo parlando con alcuni clienti - ha ricordato - ad un certo punto abbiamo sentito un boato, come se fosse scoppiata improvvisamente una bomba. Abbiamo sentito la terra tremare per qualche istante, tant'è che qualcuno pensava si trattasse di una scossa di terremoto. Poi c'è stato un attimo di silenzio. Fino a quando non siamo usciti ed abbiamo capito". Un'atmosfera surreale che si respira ancora, nel quartiere. La sensazione generale, perlomeno di chi si trovava in quel momento a passare o a lavorare appena al di fuori dell'area già chiusa per i lavori, è di essere scampati per miracolo ad un disastro che avrebbe potuto assumere proporzioni ancor più drammatiche.

"Il cantiere non aveva sin qui mai dato problemi nè interferito con la quotidianità, devo essere sincera - ha aggiunto l'esercente, chiudendo con un aneddoto - ricordo un giorno, nei mesi scorsi, di essermi fermata ad osservare per curiosità i lavori per qualche minuto: gli operai che ho visto, complici la distanza dal mio punto di osservazione e l'imponenza dell'opera, apparivano minuscoli. All'interno di quella che era una vera e propria buca, considerando che stavano lavorando per realizzare quelli che saranno i piani interrati. Ecco, non appena ho realizzato quel che era successo, ho immediatamente ripensato a loro e ai loro familiari. Non ci sono parole per descrivere come ci sentiamo". Per domani, in Toscana è intanto stato proclamato lutto regionale.

In attesa di ulteriori sviluppi.

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