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Torna la paura in Emilia, scossa di terremoto in provincia di Reggio Emilia

Una scossa con magnitudo 3.4 è stata avvertita nitidamente dalla popolazione di un'ampia area dell'Emilia tra le province di Modena, Reggio e Sassuolo

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Torna la paura in Emilia Romagna, dove una scossa di terremoto magnitudo 3.4 ha svegliato la popolazione nei pressi di Modena, Sassuolo e Reggio Emilia. Alle 6.25, infatti, la terra ha tremato nei pressi di Castellarano a una profondità di 9.4 km. Molta ansia tra la popolazione ma al momento non si registrano danno a persone o cose. Il ricordo è corso rapidamente al terremoto del 2013, che in queste zone ha causato morte e devastazione. Sui social sono numerose le segnalazioni di persone che hanno avvertito la scossa, che si è propagata in un'area piuttosto ampia della regione.

Il nord Italia da qualche giorno è interessato da diversi fenomeni sismici, anche di entità maggiore rispetto a quello registrato questa mattina in Emilia. In particolare, ci sono già stati due fenomeni con magnitudo superiore a 4 nell'area di Rovigo. L'ultimo evento con magnitudo 4.2 si è registrato sabato tra i Comuni di Ceneselli, Calto e Salara. La propagazione di questo terremoto è stata molto ampia, con propagazione da Udine a Bologna. Ed è proprio Bologna a preoccupare maggiormente gli esperti, per le problematiche strutturali della torre della Garisenda. Le scosse di Rovigo si sono avvertite distintamente in città ma non sono state causa di danni alla torre, che nei prossimi anni dovrà essere sottoposta a importanti interventi di restauro per evitare crolli.

Per il momento non ci sono notizie di propagazione della scossa di questa mattina nell'area di Bologna ma, comunque, l'attenzione a questi fenomeni è massima. L'Emilia è un'area a elevata sismicità, come dimostrano gli eventi storici, e una scossa di terremoto potrebbe essere deleteria per la Garisenda, che ha visto aumentare significativamente il rischio di crollo. È uno dei simboli della città e la sua pendenza è una delle peculiarità ma ora è diventata anche la sua maggiore criticità. "Nell'area compresa tra Bologna e Padova c'è un raccorciamento della crosta di circa 2 millimetri all'anno che è appunto responsabile di questa sismicità", ha spiegato Carlo Doglioni in riferimento al sisma di Rovigo, che ha origine in un fenomeno compressivo della crosta terrestre.

La scossa di oggi in Emilia non dovrebbe aver collegamenti con questi fenomeni ma esser parte di un'altra struttura.

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