No, per favore no: adesso non fate i Tafazzi pure voi, non esercitatevi nella raffinata arte dellautolesionismo di cui è maestro il centrosinistra. Ecco, se cè uno stato danimo diffuso, fra gli elettori del centrodestra, è questo, e per interpretarlo non cè bisogno né di oracoli né di sondaggisti. Se cè un umore condiviso, fra chi ha votato questo governo è lidea che quelli specializzati a «darsi martellate nelle palle», come disse una volta con fantastica autoironia Pierluigi Bersani, erano «gli altri».
Di questi tempi, infatti, nella scorsa legislatura, il centrosinistra era già virtualmente esploso, sullindulto e sulle missioni. Di lì a poco si sarebbe trovato stritolato dalla tenaglia fra Mastella e Di Pietro e subito dopo in balìa dei Turigliatto e poi di Bertinotti e dei suoi affondi letterari allarsenico, come quando arrivò a definire Prodi «il più grande poeta morente».
Martellate, martellate, qualcosa crollerà, e infatti è stato così che si è estinto un governo. Ecco, voi, signori del centrodestra, fate il contrario. Ricordatevi che siete partiti col piede giusto, che in due mesi avete liberato Napoli dalla morsa asfissiante dei rifiuti, il popolo degli straordinari dal balzello sulla loro fatica, quello dei mutuatari dal nodo scorsoio degli interessi variabili. Per non parlare dellabolizione dellIci. Mettetevi in fila allo sportello delle riforme senza sgomitare: da qui a dicembre cè tutto il tempo per lavorare bene. Sempre che non abbiate nostalgia della vecchia settimana cortissima della politica, quella che cominciava martedì e finiva giovedì.
Adesso, per carità, ricordatevi che avete sbolognato Harry Potter Follini al Pd, che siamo tutti contenti di aver archiviato i suoi ultimatum.
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