Nuove frontiere

"Capire energia e materia oscura": è partita la missione del telescopio Euclid

Il lancio è avvenuto con successo da Cape Canaveral grazie al razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX e da il via alla missione congiunta tra Esa e Nasa, con contributi importanti dell'Italia

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"Con Euclid l’umanità avrà le risposte sull'Universo per capire di più chi siamo e dove andiamo", dichiara in modo entusiastico il direttore dell'Agenzia spaziale europea Josef Aschbacher, parlando del recente lancio del telescopio spaziale partito sabato 1 luglio alle 17:12 (ora italiana) da Cape Canaveral grazie al razzo Falcon 9 della compagnia SpaceX.

È così iniziata la lunga missione di Euclid, che avrà l'arduo e delicato compito di indagare l'Universo invisibile per risolvere uno dei misteri più affascinanti dell'astrofisica: capire di cosa sono fatte la materia e l'energia oscure (che insieme costituiscono circa il 95% dell'Universo).

La missione

Nei prossimi sei anni il telescopio spaziale, lanciato dal Falcon 9 di Elon Musk, sarà impegnato in una missione da 1,4 milioni di euro a cui, oltre all'Esa, parteciperà anche la Nasa: unitamente a Francia e Gran Bretagna, anche l'Italia sarà tra i principali protagonisti con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e un gruppo di università e aziende nazionali.

Tra circa un mese Euclid raggiungerà la distanza di 1,5 milioni di chilometri dal nostro Pianeta arrivando al punto di Lagrange 2 (L2), laddove l'influenza di Terra e Sole raggiungono un equilibrio tale da poter consentire al telescopio spaziale di operare in sicurezza. Seguiranno poi due o tre mesi di test, necessari per ottimizzare la calibrazione degli strumenti tecnologici installati. Superata questa seconda fase, Euclid potrà dedicarsi alla sua missione, ovvero scandagliare circa un terzo del cielo, osservando più di un miliardo di galassie lontane fino a 10 miliardi di luce da noi, e produrre la più accurata mappa 3D dell'Universo.

Grazie a questa dettagliata riproduzione, tramite la forma, la posizione e il movimento delle galassie, gli scienziati sperano di ottenere informazioni circa la distribuzione della materia su immense distanze e l'espansione dell'Universo: informazioni, queste, dalle quali si potranno trarre importanti indicazioni in merito alle caratteristiche dell'energia e della materia oscure.

Per far ciò, Euclid impiegherà un telescopio riflettore di 1,2 metri di diametro, che alimenterà due innovativi strumenti scientifici. Si tratta del Vis (Visible Instrument), in grado di scattare immagini nitide delle galassie su un'ampia porzione del cielo, e del Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), che può analizzare la luce infrarossa delle galassie in base alla lunghezza d'onda, così da calcolare con precisione la loro distanza. La speranza, come rivelato dall'Esa, è che i primi dati possano essere disponibili già 4-5 mesi dopo il lancio.

Alla fine della sua missione, il telescopio spaziale dovrebbe riuscire a produrre immagini e dati fotometrici per oltre un miliardo di galassie e milioni di spettri: questi dati saranno trasmessi al Consorzio Euclid (composto da oltre 2mila scienziati provenienti da 300 istituti), che si occuperà di analizzarli.

"Ipotizziamo che il 70% dell'Universo che chiamiamo 'energia oscura' e il 25% 'materia oscura' formino questo 95%", dichiara il direttore generale dell'Esa. "Dal Big Bang a oggi l'Universo si è espanso, il che è normale, ma questa espansione sta accelerando, sta andando sempre più veloce e questo è strano", aggiunge Josef Aschbacher. "Deve esserci una forza che sta accelerando questa espansione, ma non sappiamo ancora spiegarlo: questa è una delle cose a cui guarderà la missione di Euclid".

"Quando avremo maggiore comprensione attraverso le osservazioni del telescopio potremmo essere in grado di capire da dove viene l'Universo e dove andrà in futuro", conclude.

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