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Obama: "Negli Stati Uniti una storia di scarsa uguaglianza"

In un'intervista tra il serio e il faceto con Comedy Central ha ammesso: "In famiglia mi stuzzicano senza pietà per le orecchie"

Barack Obama nell'intervista con Stephen Colbert
Barack Obama nell'intervista con Stephen Colbert

In una intervista con Comedy Central, il presidente statunitense Barack Obama è tornato oggi a parlare delle proteste che percorrono l'America, dopo la morte di Michael Brown a Ferguson e poi di Tamir Rice, 12enne ucciso mentre aveva in mano una pistola giocattolo, scambiata per vera.

Obama è comparso durante il Colbert Report di Stephen Colbert, show che mischia comicità e notizie reali molto seguito negli Stati Uniti.

"Non solo capisco il dolore e la frustrazione di essere sempre considerati dei sospettati - ha detto - ma parte del motivo per cui sono entrato in politica è stato proprio quello di cercare un modo di gettare un ponte, in modo che l'intero Paese capisca che questo non è un problema nero o marrone, ma un problema americano".

Gli Stati Uniti, ha spiegato il presidente, sono "al meglio quando ognuno è trattato in modo uguale". Ma hanno "una storia di mancanza di trattamento equo e paritario sotto ogni aspetto". E dunque "è particolarmente importante per le persone sentire di essere trattate correttamente dalle legge e dalle forze dell'ordine".

I problemi che sono tornati a presentarsi "non li risolveremo in una notte - ha detto -. È qualcosa di profondamente radicato nella nostra società e nella nostra storia".

Scherzando con l'intervistatore, Stephen Colbert, Obama ha giocato sul suo aspetto fisico e sulla differenza tra il trattamento che gli viene riservato in pubblico e quello a cui invece viene sottoposto a casa. "Mi piace fare il presidente. Ed è un incredibile privilegio, ma quando ci sei dentro non ragioni in termini di titoli, pensi a come servire il popolo americano". E comunque poi, tornato dalla famiglia, "Michelle, Malia e Sasha mi danno del filo da torcere".

Come? "Mi stuzzicano senza pietà per le mie grandi orecchie".

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