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Ottanta giorni dopo, Inzaghi è sempre SuperPippo: la fabbrica del gol non chiude

L'ultima apparizione nella stagione risale al 22 ottobre, a Napoli: da allora il centravanti non ha perso un solo allenamento, non si è mai lamentato in pubblico e ha preparato la rincorsa a un altro record. Col sigillo al Novara è a meno 4 gol dal tetto di Marco Van Basten

Ottanta giorni senza Pippo Inzaghi sono una bella prova per chiunque. Per l'interessato, innanzitutto che ha sempre fatto del suo mestiere la cosa più importante al mondo. Poi per il Milan che non è abituato a questa astinenza. E infine per il pubblico che lo ha adottato in tempi non sospetti e da quel giorno lo ha tenuto tra i mostri sacri di San Siro milanista, in compagnia insomma di Marco Van Basten e soci.
L'ultimo urlo di Pippo Inzaghi s'era sentito la sera del 22 ottobre a Napoli, in campionato, su quell'assist dolce e preciso di Clarence Seedorf: aveva fatto gol, il primo, uscendo prima di assistere al malinconico recupero della squadra di Mazzarri (da 0 a 2 a 2 a 2). Da allora Pippo non ha perso un solo allenamento e fin qui niente di speciale. Non ha mai pronunciato, in pubblico, una sola parola che suonasse critica nei confronti di Leonardo o di qualche suo collega, Borriello che nel fratempo gli aveva soffiato il posto. In privato è un altro paio di maniche, in privato può dire ciò che vuole. Non solo ma ha deciso di dedicarsi alla coppa Italia in attesa di poter tornare magari in Champions per riuscire ad acciuffare il record di Gerd Muller che gli è stato dato e tolto dagli statistici. Perciò la sua esibizione di ieri a San Siro, contro il Novara, in coppa Italia, è da segnalare ai ragazzini che si lamentano per niente, che snobbano certi eventi e che non si applicano in allenamento. Per cominciare ha firmato un gol da incorniciare: palla tra i piedi, dribbling e contro-dribbling in area di rigore, poi sinistro nell'angolo alto, imprendibile per il portiere, complice una galeotta deviazione. Poi si è esibito in un paio di generosi assist a favore di Huntelaar: non era mai successo che Pippo si occupasse anche dei suoi sodali. Infine ha ingaggiato un duello personale col portiere del Novara, Fontana, e con uno degli assistenti: il primo gli ha tolto dalla porta il raddoppio su colpo di testa, il secondo gli ha cancellato un gol che, a vederlo in tv, sembrava proprio buono.
Adesso Pippo Inzaghi ha trovato un altro obiettivo per alimentare la sua stagione che è fatta di cifre, numeri e record da eguagliare o migliorare. Per esempio ha scoperto che può raggiungere nientemeno che Marco Van Basten, dalla parti di Milanello considerato sempre una icona irragiungibile, fermo a 124 gol con la maglia rossonera. Lui, Pippo, è riuscito a salire a quota 121 avvicinandosi perciò alla meta.

Mancano ancora quattro reti ed è fatta.

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