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Ecco come gli over 80 possono recuperare gusto del cibo

Con il passare dell'età, si perde il senso del gusto quando si mangia: ecco i numerosi fattori da cui dipende, le conseguenze e come contrastare questa problematica

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Una condizione molto diffusa ma troppo spesso sottovalutata nei senior al di sopra degli 80 anni è la progressiva perdita del gusto dei vari alimenti che si consumano quotidianamente. In medicina questa condizione viene chiamata ageusia, ossia l'incapacità di distinguere tra i vari sapori che può essere di diversa frequenza o entità. Negli over 80, però, può causare anche malnutrizione o il suo opposto, ossia obesità.

Le cause

Si tratta di una problematica che non colpisce soltanto gli anziani ma può capitare a tutte le età soprattutto in concomitanza con infezioni virali alle vie aree superiori come l'influenza e, lo abbiamo visto negli ultimi anni, anche a causa del Covid-19 che provoca anche l'assenza di odori. Oltre a queste, responsabili della mancanza di gusto sono "le patologie del cavo orale come gengiviti, carie e molte altre malattie, nonché diversi farmaci", ha spiegato al Corriere la prof. Simona Bo, Associato di Nutrizione clinica all’Università di Torino che ha affrontato la tematica durante l'ultimo Congresso nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu).

Le conseguenze

Come detto, le alterazioni del palato (inteso come gusto quando si mangia) oltre a portare denutrizione possono arrecare problematiche di "deglutizione, riduzione dell’appetito, depressione, alterazione delle ghiandole salivari con ridotta salivazione, alterazioni a carico di nervi e vasi sanguigni. A questi fattori si sommano quelli socioeconomici e la monotonia nelle scelte alimentari", sottolinea l'esperta. A una certa età è normale assumere regolarmente farmaci per tenere a bada alcune patologie ma essi stessi possono provocare alterazioni nel gusto come ricorda anche l'Aifa, Associazione Italiana dei Farmaci, che spiega come nel 75% siano le terapie farmacologiche a essere una conseguenza diretta. "A questo si aggiungono i normali processi di invecchiamento, che comportano una riduzione delle cellule gustative, e le alterazioni dell’olfatto che sono ancora più frequenti rispetto a quelle del gusto", aggiunge la Bo.

Cosa fare

La problematica, però, si può contrastare innanzitutto aggiungendo piccole quantità di spezie agli alimenti per stimolare maggiormente le papille gustative e "sentire" cosa si sta mangiando. Dopodiché è importante contattare il proprio medico curante che darà suggerimenti ed, eventualmente, cambierà la terapia farmacologica in atto aggiungendo vitamina B12 o zinco, ad esempio, ma consigliando anche una migliore igiene orale. Le spezie maggiormente utilizzate sono le erbe aromatiche ed è importante saperle alternare con il tipo di cibo che si mangia per poter favorire il sapore. "È importante mantenere una corretta idratazione per permettere alle molecole degli alimenti di sciogliersi e raggiungere i bottoni gustativi che sono gli organi del gusto contenuti all’interno delle papille gustative. Infine, masticare lentamente agevola il rilascio dei sapori e una maggiore produzione di saliva, concorrendo a migliorare la percezione del gusto", conclude l'esperta.

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