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Tè nero: ecco perché berlo a 60 anni

Consumare tè nero genera benefici soprattutto per combattere gli effetti dell’invecchiamento, senza tuttavia trascurare alcune importanti controindicazioni.

Tè nero: ecco perché berlo a 60 anni

Bevuto da solo o con l’aggiunta di limone o latte, il tè nero è una delle miscele più apprezzate grazie all’aroma deciso e alla colorazione intensa. Si ricava dalle foglie della Camellia sinensis e contiene maggiori dosi di teina rispetto alla variante classica e al tè verde.

Annoverato tra i più validi rimedi naturali, il tè nero genera numerosi benefici e si rivela un valido alleato soprattutto con l’avanzare degli anni, grazie alla capacità di contrastare alcuni dei principali effetti dell’invecchiamento.

Benefici del tè nero

Tè nero

Bere il tè nero a 60 anni è un’abitudine consigliata per sfruttare i principi benefici contenuti nelle foglie di questa pianta, in cui sono presenti elevate dosi di sostanze antiossidanti. Tra queste, le maggiori potenzialità riguardano i flavonoidi, molto utili per prevenire la degenerazione cellulare e combattere con efficacia i radicali liberi. Gli effetti positivi riguardano sia l’azione di contrasto ai segni del tempo dal punto di vista cutaneo, sia la riduzione del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Gli antiossidanti, infatti, agiscono in modo ottimale per limitare lo sviluppo di coaguli del sangue soprattutto a livello cerebrale, un aspetto che rappresenta una strategia di contrasto al manifestarsi di ictus e altri disturbi meno gravi che riguardano la circolazione sanguigna. Altri effetti positivi del tè nero sono relativi al controllo di colesterolo e di trigliceridi, spesso caratterizzati da un aumento dei valori superati i 60 anni.

Focalizzando l’attenzione sulle donne vicine alla menopausa, inoltre, i principi attivi del tè nero possono migliorare la densità ossea, che può rappresentare un problema soprattutto in questa delicata fase della vita femminile.

Tè nero, tumori e Alzheimer

Tè nero

Alcuni studi scientifici, inoltre, sembrano dimostrare altre potenzialità della bevanda, soprattutto per quanto concerne la prevenzione dei tumori. Il tè nero potrebbe rivelarsi efficace anche per allontanare il rischio di Alzheimer, generando effetti benefici per migliorare la memoria e rallentare il declino cognitivo. A sostenere questa tesi, in particolare, è stato un team di ricercatori dell’Università di Singapore in collaborazione con la University of Essex e quella di Cambridge: gli esiti della ricerca parlano chiaro, suggerendo un consumo di circa quattro tazze al giorno per mantenere il cervello sano e giovane.

Controindicazioni e consigli utili

Sebbene il consumo di tè nero sia accompagnato da innumerevoli vantaggi, è proprio superati i 60 anni che si dovrebbe prestare attenzione ad alcune controindicazioni. Una tazza di questa tipologia di tè, infatti, contiene tra i 40 e i 100 milligrammi di teina, una sostanza che se assunta in modo smodato rischia di trasformarsi in un integratore stimolante generando agitazione e difficoltà nel prendere sonno.

Un altro aspetto da prendere in considerazione riguarda l’interazione tra il tè nero e l’assorbimento del ferro, che potrebbe essere rallentato e limitato. Per questo motivo è fondamentale limitarne il consumo se si soffre di anemia, cercando comunque di berlo lontano dai pasti.

Per consumare al meglio il tè nero, assorbendone i principi benefici e assaporandone il particolare sapore, è sempre preferibile lasciare le foglie in infusione solo dopo aver portato l’acqua a piena ebollizione, non prima di aver raggiunto i 100 gradi.

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