Cronaca locale

Palermo sommersa dai rifiuti in discarica persino un motorino

Una città sommersa dai rifiuti, il j'accuse del sindaco Orlando ai cittadini di Palermo ma siamo sicuri che sia colpa solo dei cittadini che non fanno la differenziata?

In discarica è stato ritrovato un frigorifero pieno di copertoni d'auto
In discarica è stato ritrovato un frigorifero pieno di copertoni d'auto

Palermo sommersa dai rifiuti. Non è la prima volta e presumibilmente non sarà neanche l'ultima. Colpa dei cittadini sporcaccioni o di un'amministrazione comunale incapace di gestire un'emergenza che ormai emergenza non è più? Difficile spiegare il fenomeno, perché nella raccolta della spazzatura c'è qualcosa che non va, e questo è ormai chiaro da tempo. Colpa sicuramente dei cittadini che in discarica buttano qualunque cosa non differenziando o differenziando male. Colpa dell'amministrazione comunale perché i ritardi non sono più accettabili e una soluzione va presa. Eppure in discarica si trova di tutto: materassi matrimoniali, frigoriferi pieni di copertoni, motorini, autoclavi, sportelli, parti di auto e anche un'urna cineraria. Questo e tanto altro è quello che hanno trovato qualche giorno fa gli addetti della Rap, la società che si occupa della gestione e raccolta dei rifiuti per la città di Palermo, nella discarica palermitana di Bellolampo ormai satura e vicina al collasso. Rifiuti che, prima di essere inseriti nel TMB (impianto di trattamento meccanico biologico, ndr) devono essere selezionati manualmente dagli operatori. Un processo che per ovvie ragioni rallenta e complica di parecchio il lavoro per riuscire a smaltire la mole di rifiuti e che rallenta ancora di più la raccolta in città. "La grave emergenza sanitaria che siamo vivendo in città - spiega il presidente della Rap, Giuseppe Norata - ci costringe, ancora una volta, a rivedere i percorsi organizzativi e lavorativi di tutta la filiera, compresa l'attività di cernita manuale che viene fatta a Bellolampo e che abbiamo dovuto incentivare perché continuano ad arrivare grosse quantità di rifiuti non pertinenti con i rifiuti domestici".

Ingombranti di tutti i tipi che arrivando a Bellolampo rallentano in maniera vertiginosa l'operatività dell'impianto e non consentono di lavorare le quantità di rifiuti che giornalmente si accumulano a Palermo. Una situazione che va ad aggiungersi alle difficoltà di trovare delle aree dove conferire i rifiuti a livello regionale, adesso che la Regione ha un piano per la chiusura di 511 vecchie discariche ormai in disuso.

Immagini a cui si stenta a credere, nonostante in passato episodi di "strani" rifiuti finiti fra i cassonetti ce ne sono stati parecchi, dalla capra viva del 2015 alla granata del 2018. "È una grave emergenza regionale - sottolinea Sergio Marino, assessore ai rapporti funzionali con Reset, Rap e Srr del Comune di Palermo -. L'impossibilità di reperimento di siti regionali dove conferire i rifiuti trattati ha determinato un blocco dell'impianto, però oggi la Rap è impegnata per superare tale difficoltà, il Tmb funziona regolarmente. Invitiamo la gente, i cittadini ad effettuare una raccolta differenziata corretta perchè sicuramente questo contribuirà al miglior funzionamento dell'impianto". Due i problemi ad oggi evidenti: la mancanza di impianti adeguati alla gestione e trattamento dei rifiuti e una serie di investimenti sulla raccolta differenziata in Sicilia, dove ci sono esempi virtuosi e situazioni compromesse. Da mesi la Rap lancia segnali di allarme che la Regione ha accolto con un "faremo", col risultato che oggi Palermo è in piena emergenza sanitaria.

Adesso il sindaco Leoluca Orlando chiede aiuto e collaborazione agli stessi cittadini per evitare il baratro. Il primo cittadino afferma che la situazione che si sta vivendo è uno stato di calamità, dovuto alla mancanza di una programmazione definita degli impianti pubblici in Sicilia. È pur vero però, che in questi anni non è stato fatto nulla per cercare di alleggerire la pressione su Bellolampo. Una crisi che provoca uno stress nei confronti delle discariche esistenti ed in particolare nei confronti dell'unica struttura pubblica che opera in Sicilia. A cui aggiungiamo anche che la discarica di Bellolampo, dal canto suo, ha dovuto accettare i rifiuti dei comuni del comprensorio. "A fronte di tutto questo, dunque, bisogna evitare la doppia emergenza di Bellolampo e delle città - dice Orlando -. Per questo occorre certamente adottare ogni provvedimento in spirito di collaborazione istituzionale con la Regione, che invitiamo ad approvare la settima vasca ma allo stesso tempo per trovare un rimedio anche portando i rifiuti fuori della Sicilia".

Ma tant'è che mentre la politica discute sul da farsi, la città affoga nella spazzatura.

Commenti