Cultura e Spettacoli

Parigi, dopo le "polemiche italiane" il museo del Lussemburgo riparte da zero

Il presidente del Senato francese, dal quale dipende lo spazio espositivo, ha annullato la convenzione con la società di gestione
che è stata citata in giudizio dalla curatrice Patrizia Nitti. In segno di solidarietà con lei i componenti italiani del comitato scientifico si erano dimessi

Il Museo del Luxembourg di Parigi, che è annesso al Senato francese, riparte da zero dopo alcuni anni in cui i successi si sono alternati con le feroci polemiche fra i responsabili della struttura e quelli della programmazione. È stato Gerard Larcher, presidente del Senato, ad annunciare che, dopo una perizia ordinata per comprendere meglio la situazione, si è deciso di risolvere «anticipatamente» il contratto per la gestione, affidato dal 2000 a Sylvestre Verger e alla sua organizzazione, Svo Art. La decisione sarà operativa dopo l'ultima mostra in programma, a fine gennaio 2010. Successivamente, scatterà un appalto per affidare tutto a nuovi responsabili e voltare pagina perché - ha detto Larcher - «la gestione del museo era un vero pasticcio. Ora torniamo alla chiarezza».
Il Museo del Luxembourg è oggetto da tempo di una polemica di ordine finanziario e giudiziario fra la Svo e Verger da una parte e Patrizia Nitti dall'altra. La Nitti, nipote dello statista lucano Francesco Saverio Nitti, è la programmatrice di esposizioni sul Rinascimento italiano degli scorsi anni, tutte di grande successo. Il contenzioso era culminato con l'annullamento dell'attesa mostra intitolata «Il tesoro dei Medici» che era prevista nell'autunno 2008. E ora la controversia è arrivata sul piano giudiziario. La Nitti ha presentato una denuncia, accusando Verger di averla estromessa da alcune mostre, come quella su Tiziano nel 2006.

In segno di solidarietà con la curatrice, si dimisero dalla carica i cinque membri italiani del comitato scientifico del museo, fra i quali Antonio Paolucci, direttore generale dei Musei Vaticani ed ex ministro dei Beni culturali.

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