Parlamento

Meglio videogiochi di videogames. Il Senato combatte l'inglese

Vi ricordate quando, un anno fa, Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera, avanzò una proposta di legge per multare l'utilizzo delle parole inglesi nei documenti della Pubblica amministrazione?

Meglio videogiochi di videogames. Il Senato combatte l'inglese

Ascolta ora: "Meglio videogiochi di videogames. Il Senato combatte l'inglese"

Meglio videogiochi di videogames. Il Senato combatte l'inglese

00:00 / 00:00
100 %

Vi ricordate quando, un anno fa, Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera, avanzò una proposta di legge per multare l'utilizzo delle parole inglesi nei documenti della Pubblica amministrazione? Le ironie si sprecarono, a partire dal fatto che il primo a essere sanzionato avrebbe dovuto essere lo stesso Governo col suo Ministero «al Made in Italy». In realtà, troppo impegnati a sbeffeggiare il dito, ci si dimenticò della luna. Ovvero il fine del provvedimento. Che non era tanto la difesa identitaria della lingua, quanto - molto più semplicemente e utilmente - l'aiuto alla comprensione dei testi. Da parte di tutti i cittadini. Limitare gli anglismi non era un atto nazionalistico ma un invito alla chiarezza.

Con lo stesso spirito - crediamo - oggi il Comitato per la legislazione del Senato, guidato da Domenico Matera, anche lui di Fratelli d'Italia, presentando un dossier sulla «qualità» degli atti normativi prodotti l'anno scorso da Palazzo Madama, raccomanda di evitare l'utilizzo di parole inglesi quando «senza ambiguità» possono essere sostituite da termini italiani. Insomma: nessuno pretende di tornare a «calcolatore elettronico» al posto di «computer» o di usare «dispensatore» al posto di «dispenser». Ma - come esemplifica il Comitato - si può serenamente rinunciare ai videogames per dei semplici videogiochi e alle fake news in cambio di «false notizie».

Più che una anacronistica campagna fascista contro i perfidi anglismi, ci sembra un condivisibile appello a favore della comprensione.

Come insegna un emerito cruscante e nobile linguista, alieno da qualsiasi deriva patriottica e autarchismi dialettici: «Nella propria cassaforte una lingua ricca come l'italiano può trovare sempre le risorse giuste per evitare l'uso dell'inglese».

Almeno proviamoci.

Commenti