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La settimana di fuoco del centrodestra. Terzo mandato, congresso Fi e le urne

La settimana di fuoco del centrodestra Terzo mandato, congresso Fi e le urne Ieri alla Camera il via libera al Milleproroghe, oggi il vertice sui governatori

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Via libera con 140 voti favorevoli, 69 contrari e 3 astenuti. Il decreto Milleproroghe (che dovrà essere convertito entro il 28 febbraio) ieri è stato approvato alla Camera e ora passa al Senato per la seconda lettura. È una settimana non priva di trappole quella che attende il centrodestra. In pochi giorni la coalizione di governo dovrà sminare la grana dell’emendamento per il terzo mandato ai governatori, presentato dalla Lega e che giovedì dovrà essere votato in Commissione Affari Costituzionali. Sarà poi la volta del congresso di Fi fissato venerdì 23 e sabato 24. E infine, a chiudere il cerchio (di fuoco) le Regionali in Sardegna, con le urne aperte domenica, precedute da un comizio congiunto dei tre leader, domani a Cagliari.

Le variabili sono parecchie. La prima potrebbe essere disinnescata già oggi, in una riunione di maggioranza. Un vertice che potrebbe decidere di rinviare a dopo le Europee la discussione sul terzo mandato. È in sostanza il lodo Fedriga che ieri ha suggerito che «se ne potrebbe parlare molto più serenamente dopo il voto di giugno», anche se c’è chi fa notare che a quel punto, qualora si decidesse per il no al terzo mandato, Luca Zaia non avrebbe la possibilità di candidarsi per Strasburgo.

Il giorno dopo il voto in Commissione si aprirà a Roma il congresso di Forza Italia, il primo senza Silvio Berlusconi. Un passaggio storico in cui il partito celebrerà un nuovo rito fondativo con 854 delegati nazionali eletti da 120 assemblee provinciali che hanno nominato 104 coordinatori locali e 15 coordinatori di grandi città. Un piccolo esercito di militanti che dovrà tracciare una rotta identitaria - «le nostre parole chiave non invecchiano mai» dice Alessandro Cattaneo- ma anche assumere decisioni operative, scegliendo il vicesegretario da affiancare ad Antonio Tajani tra Roberto Occhiuto, Alberto Cirio, Stefano Benigni e Deborah Bergamini. Un appuntamento che servirà anche a decifrare il futuro di Letizia Moratti, con possibile candidatura alle Europee nel Nord Ovest.

Infine le elezioni sarde, una battaglia elettorale che vede il centrodestra favorito, ma si preannuncia non scontata e sulla quale potrebbe incidere la partecipazione al voto, con FdI, Forza Italia, Lega e alleati locali che sperano in un meteo meno primaverile di quello degli ultimi giorni. È chiaro che gli occhi di molti saranno puntati non solo sul risultato finale, ma anche sulla distribuzione del consenso alla luce della candidatura, non priva di spine, del sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu al posto dell’uscente Solinas.

Giorgia Meloni è al lavoro per strappare la riconferma del centrodestra nell’Isola, e si prepara anche a una nuova missione internazionale. Il premier canadese Justin Trudeau ha infatti annunciato che Meloni sarà in visita a Toronto il 2 marzo. «Come membri fondatori della Nato - dichiara Trudeau - Canada e Italia sono impegnati a sostenere l’Ucraina e a risolvere la crisi in Medio Oriente dopo il brutale attacco di Hamas. Quella tra Canada e Italia è una stretta relazione che si basa su profondi legami».

Ieri, intanto, si è spento l’ex deputato Raffaele Delfino, 92 anni eletto per cinque legislature, prima nel Msi e poi in Democrazia nazionale.

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