Cronaca locale

Passione secondo Matteo: grande classico pasquale della Verdi

Da martedì 19 fino a venerdì 22 aprile Orchestra e Coro eseguiranno nell'Auditorioum di largo Mahler l'imponente opera di Bach

Torna il grande classico musicale della Pasqua dei milanesi. Martedì 19, mercoledì 20 e venerdì 22 aprile, sempre alle ore 19.30, l'Orchestra sinfonica e il Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, rispettivamente diretti da Ruben Jais ed Erina Gambarini, eseguiranno la "Passione secondo Matteo", una delle grandi Passioni di Johann Sebastian Bach, da ormai molti anni parte integrante del cartellone della Verdi nel periodo di pasquale. Sul palco, inoltre, il Coro di Voci Bianche della Verdi, diretto da Maria Teresa Tramontin.
La "Passione secondo Matteo", composizione di musica sacra per voci soliste, doppio coro e orchestra, su libretto del poeta Picander, è la trasposizione musicale dei capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo, inframezzata da corali e arie. Il cast dei solisti sfoggia nomi di prestigio quali Makoto Sakurada (tenore), Lisa Larsson (soprano), David Hansen (controtenore), Kenneth Tarver (tenore), Christian Senn (baritono), Thilo Dahlmann (basso), Stefen Vock (baritono), Kaoru Saito (soprano), Ismaela Offredi (soprano); alla viola da gamba Amélie Chemin.
La "Passione secondo Matteo" è una delle cinque Passioni composte da Bach; a noi ne sono giunte solo due (l'altra è la Passione secondo Giovanni). Eseguita per la prima volta il venerdì santo del 1727 nella Chiesa di S. Tommaso di Lipsia, negli anni successivi è stata ripresa almeno altre tre volte, in ognuna delle quali il musicista ha apportato modifiche. La versione che per tradizione si esegue fa riferimento alla versione del 1736, per la quale Bach ha previsto, tra l'altro, l'inserimento a chiusura della prima parte di un grandioso corale proveniente dalla Passione secondo Giovanni.
L'imponenza dell'organico vocale e strumentale - tre cori, dei quali uno di voci bianche, sei cantanti solisti e doppia orchestra - si adegua perfettamente a una partitura di grande respiro musicale che affronta l'episodio-chiave del Cristianesimo: dall'ultima cena di Gesù al tradimento di Giuda, dagli interrogatori ai quali è sottoposto alla condanna a morte, dalla crocifissione alla sepoltura. La voce recitante dell'Evangelista fa da filo conduttore (le sue parole provengono dai versetti del Vangelo di Matteo); tra i personaggi spiccano quelli di Gesù e di Ponzio Pilato.
Ruolo fondamentale è affidato al coro, impegnato in quasi la metà dei numeri (in totale sessantotto) per esprimere i turbamenti dei seguaci di Gesù, oppure impersonare la folla che assiste al processo, o ancora commentare - come nella tragedia greca - i diversi eventi. Per la musica Bach impiega più volte melodie proprie della tradizione sacra protestante, le cui origini risalgano alla metà del XVI secolo.
La monumentale "Passione secondo Matteo", intesa non come opera musicale a se stante bensì come parte della funzione religiosa, doveva avere un impatto quasi violento sul pubblico alla sua prima esecuzione. La drammaticità della musica e del racconto, la grandiosità e la lunghezza dell'opera, infatti, rendevano difficile la ricezione da parte del pubblico di questa composizione così inaudita. Solo cento anni più tardi, nel 1829, il ventenne Mendelssohn alla guida della Berliner Singakademie, diede con la sua esecuzione l'inizio a una vera riscoperta e rivalutazione del compositore e del suo lavoro. Per informazioni e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.

org.

Commenti