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Pdl, Fini: "Io remo contro? Elogiato da Letta" Ma Berlusconi smorza: "No a contrasti sterili"

Il premier assicura: "Nessun contrasto con Fini". Sul Secolo d'Italia riportati gli elogi di Letta: "Necessario un approccio non meramente propagandistico al tema, specie per chi ricopre cariche istituzionali". Urso: "Accuse singolari". E Farefuturo: "Fini? Il capro espiatorio"

Pdl, Fini: "Io remo contro? Elogiato da Letta" 
Ma Berlusconi smorza: "No a contrasti sterili"

Roma -"Non c'è alcun contrasto con Fini". A chiarire i propri rapporti con il presidente della Camera è lo stesso premier Silvio Berlusconi che respinge i rumor di eventuali contrasti ai vertici del Pdl: "Si discuta, ma bisogna evitare i contrasti sterili". Lo stesso Fini rimanda a un articolo apparso sul Secolo d'Italia in cui si ricordava come il sottosegretario Gianni Letta abbia apprezzato pubblicamente la posizione assunta dal numero uno di Montecitorio in tema di riforme. Intanto la fondazione Farefuturo fa quadrato: "Fini usato come capro espiatorio". 

Berlusconi: "No a contrasti sterili" Incontrando i conisti a Bruxelles, Berlusconi ha spiegato che non c'è stato alcun colloquio con Fini a proposito del presidenzialismo. "«Non ho avuto nessuna occasione di parlare con Fini - ha spiegato il presidente del Consiglio - ho fatto solo alcune dichiarazioni rispondendo a delle interviste". Il premier ha, poi, aggiunto di avere "sempre affermato che in un partito del 40% ci sono naturalmente posizioni e sensibilità diverse". "L’importante è che si discuta e si arrivi magari a una decisione e che la minoranza accetti la decisione della maggioranza, che non ci siano cioè delle contrapposizioni - ha sottolineato il premier - che siano sistemiche, continuative e sterili". Per quanto riguarda la possibilità di riaprire il confronto con l’opposizione sul tema delle riforme, Berlusconi ha affermato che: "Da parte mia non c’è nessun ostacolo e non c’è mai stato".

La difesa di Fini "Trovo particolarmente efficace il corsivo scritto oggi dal Secolo d'Italia" sul sito internet del quotidiano. Il presidente della Camera Gianfranco replica a chi gli chiede delle critiche che gli sono state mosse ricordando che la propria posizione è stata elogiata dallo stesso Letta. "Siamo certi - scrive il quotidiano - che Gianni Letta, che ieri ha pubblicamente più volte apprezzato le parole di Fini sulle riforme (e di questo lo ringraziamo), renderà note le ragioni per cui lo ha fatto. Siccome è difficile credere che anch'egli 'non sa che domenica si vota e vuol far perdere le elezioni al Pdl', si scoprirà così che, al pari del presidente della Camera, condivide la necessità di un approccio non meramente propagandistico al tema, specie per chi ricopre cariche istituzionali. E soprattutto si scoprirà che quanto ha detto ieri Fini non giustifica in alcun modo quanto scrive Il Giornale". Secondo il sito del quotidiano vicino a Fini "le ossessioni fanno vedere complotti e nemici ovunque, specie dove non ci sono. A meno che anche Letta non sia un congiurato che cospira contro Berlusconi".

Urso: "Singolare accusare Fini" "È singolare che gli stessi giornali che danno voce, facendo di fatto propaganda, alla Lega poi accusino il presidente della Camera di un eventuale sorpasso in alcune regioni del Nord", ha affermato Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo economico, secondo il quale "Fini si è espresso in questi mesi con molta preoccupazione perchè il Pdl appariva troppo appiattito sulle tematiche della Lega, dando un vantaggio politico al nostro alleato". Secondo Urso, alla Lega è stato dato un "eccessivo vantaggio competitivo con due candidati su tre nelle grandi regioni del nord", ma anche, ad esempio, "facendo parlare il nostro alleato nel grande palcoscenico di piazza San Giovanni a Roma", e poi "inseguendola su alcune tematiche".

Farefuturo: "Fini è il capro espiatorio" Secondo il direttore della Fondazione Farefuturo, Filippo Rossi,, "hanno scelto il capro espiatorio di una possibile sconfitta elettorale. Inutile girarci attorno: si chiama Gianfranco Fini. E questa volta Vittorio Feltri non c'entra nulla, anche se ha sparato in prima pagina il colpo preventivo". Si tratta, scrive Rossi, di "boatos di sottofondo che ribaltano tutte le regole della politica. Da che mondo è mondo, infatti, se un partito perde le elezioni, la responsabilità non può che ricadere su chi lo guida, sulla classe dirigente, su chi ha dettato la linea.

Non certo sulla minoranza che, detto per inciso, viene oltretutto sempre descritta come irrisoria e irrilevante".

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