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"Ora boicottaggio internazionale": la minaccia del Codacons. Cosa rischia la Ferragni

Coca-Cola conferma lo stop al promo con Chiara Ferragni e il Codacons invita le altre aziende a chiudere le collaborazioni con l'influencer

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L'impatto reputazionale del caso pandoro per Chiara Ferragni rischia di essere più grave di quello che la stessa avrebbe potuto immaginare all'inizio di questa vicenda. Safilo è stata la prima azienda a lasciare la nave dorata dell'influencer di City Life nei giorni immediatamente successivi al caos. Una mossa astuta che le ha permesso di sfilarsi dall'onda di commenti negativi che sono piovuti addosso alle altre aziende che hanno legato il proprio brand a Ferragni. Era nell'aria che l'azienda di eyewear non fosse l'unica a prendere questa decisione e ora arrivano le conferme con l'abbandono di Coca-Cola. L'indiscrezione riportata oggi da Repubblica ha trovato riscontro nella nota diffusa dalla multinazionale del beverage, colosso mondiale del settore.

"Abbiamo lavorato con Chiara in Italia nel 2023, anche per alcune riprese tenutesi lo scorso dicembre. Al momento non prevediamo di usare questi contenuti", si legge nel comunicato dell'azienda. Coca-Cola aveva previsto il lancio di uno spot che vedeva come protagonista l'influencer tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, a ridosso del festival di Sanremo, periodo che, com'è noto, è uno dei più interessanti a livello pubblicitario. Non si conoscono gli accordi stretti tra Ferragni e Coca-Cola per questo progetto, considerando anche il fatto che nei mesi precedenti c'erano stati alcuni contenuti sponsorizzati per l'azienda del beverage da parte di Ferragni. Tuttavia, non sarebbe così strano che Coca-Cola preferisca non utilizzare un prodotto che ha già pagato (le immagini dello spot di Ferragni), piuttosto che subire le ripercussioni del danno reputazionale subito dall'influencer con il caso Balocco.

"Bene per il Codacons la decisione di Coca Cola di bloccare lo spot con Chiara Ferragni, a seguito dello scandalo sulla finta beneficenza legata al pandoro Balocco. Ma ora tutte le altre aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con influencer famosi devono adottare analoghe misure o scatteranno inevitabili provvedimenti da parte dei consumatori", si legge in un comunicato rilasciato dall'associazione dei consumatori, dalla quale sono partiti gli esposti nelle 108 procure per andare a fondo sul caso Balocco.

"Nei confronti delle società, che non si attiveranno per tutelare gli interessi dei consumatori e dei loro clienti, stiamo studiando la possibilità di un boicottaggio internazionale dei loro prodotti, in collaborazione con le associazioni dei consumatori europee con cui abbiamo avviato i primi colloqui", conclude il Codacons.

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