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Kate e la misteriosa malattia che l’ha resa più "umana"

Il giallo del ricovero ha contribuito a gettare una nuova luce sull’immagine apparentemente impeccabile della principessa del Galles

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Per molti Kate Middleton è il modello ideale di principessa, dedita al dovere e mai sopra le righe. Altri, invece, la descrivono come una donna grigia, addestrata, anzi, ammaestrata per diventare regina. In realtà la misteriosa malattia che l’ha colpita e che la terrà lontana dagli impegni pubblici per più di due mesi ha contribuito a strappare le etichette di perfezionismo e di scarsa personalità, riportando Kate alla sua dimensione puramente reale e umana, fragile e forte nello stesso tempo. Una sfaccettatura che non conoscevamo e che, contrariamente a quanto potremmo pensare, la avvicina ancora di più alla gente.

Tanto perfetta da sembrare finta?

Nel 2013 la scrittrice Hilary Mantel definì Kate “un manichino senza personalità, una bambola con un sorriso di plastica”. La frase sollevò un polverone, perfino l’allora premier Cameron difese la futura regina d’Inghilterra. La Mantel chiese di non decontestualizzare le sue parole, che non erano, a suo dire, un attacco contro Kate, bensì una critica all’istituzione monarchica, che annullerebbe l’indole delle donne royal per farne dei perfetti automi al suo servizio, programmati esclusivamente per il dovere e l’abnegazione.

In tal senso Kate sarebbe la figura rassicurante, che si è lasciata plasmare in nome della Corona, il bel volto dolce da mettere in vetrina al contrario, per esempio, della ribelle e quindi scomoda Lady Diana. Non riuscirà a calamitare gli sguardi e le emozioni di miliardi di persone, come la suocera, ma forse anche per questo è così amata dalla corte: Kate non farebbe mai nulla che possa nuocere alla monarchia. Sa quali sono i confini del suo ruolo e li accetta. Ecco una delle ragioni per cui la royal family temerebbe la sua lontananza dalla scena pubblica, dopo la misteriosa malattia che l’ha costretta a subire un intervento chirurgico all’addome, lo scorso 17 gennaio.

Le parole di Hilary Mantel fecero emergere un tema complesso, di eco femminista, che potrebbe avere una validità di fondo. Tuttavia ciò non basta per sostenere che Kate sia una donna priva di personalità, fredda, completamente asservita alla causa monarchica e alla presunta smania di sedersi sul trono e utile alla Corona finché obbedisce alle sue regole. Proprio la malattia potrebbe essere emblematica della vera indole della principessa.

Lontana dai riflettori, ma vicina alla gente

Kate Middleton ha chiesto che le cause della sua operazione rimangano private. Non è la prima nella royal family a esigere discrezione su questioni di salute, ma nel suo caso c’è qualcosa in più. La scelta personale di rimanere in silenzio e, soprattutto, in disparte. Infatti non esiste nemmeno una foto della principessa dimessa dall’ospedale, lo scorso 29 gennaio. Da una parte ciò potrebbe essere dovuto alle condizioni fisiche non ottimali, ma dall’altra, a ben guardare, è la volontà di una donna, prima ancora di una principessa, che vuole vivere un momento delicato e difficile circondata soltanto dalla famiglia.

In questo sta la personalità determinata di Kate: separare se stessa dal suo ruolo e decidere che, per questa volta, lei viene prima del servizio alla Corona, prima della gente che la reclama e vuole vederla per rinnovare il suo rapporto di fiducia con la monarchia. La priorità è dettata dal consiglio medico, naturalmente, ma non manca la componente personale che ha spinto Kate a chiedere un silenzio in grado di rivelare tutta la sua fragilità e la sua umanità. In fondo si è comportata come molti di noi in frangenti simili.

Per questo la sua è, in realtà, una lontananza dall’immagine che ha costruito, ma non dalla gente che, ancora una volta, vede in lei l’esempio di una donna e di una principessa che ha imparato le regole del gioco e poi ha modificate affinché collimassero perfettamente con la sua volontà.

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