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Quell'animus che emerge dalle lettere: chi è Donatella Versace

L'analisi grafologica della stilista fa emergere una forza quasi "virile" che la contraddistingue

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La grafologia, disciplina umanistica, veniva considerata una scienza persino da Umberto Veronesi e da altri studiosi con i quali mi sono sempre confrontata.

Dalla scrittura e dalla firma (clicca qui) della stilista Donatella Versace emerge un carattere volitivo e capace di portare avanti l’impero lasciato dal fratello con intelligenza, eleganza e originalità, pur rispettando il passato. Per lei è sempre stato importante creare qualcosa di personale che definisca il suo modo stilistico di operare.

Le lettere grandi e angolose indicano un carattere non facile da gestire e la forte energia conferisce alla scrivente forza e vitalità, favorendo la combattività e una certa rigidità. Non è facile per lei stabilire buoni rapporti, soprattutto con il mondo femminile; a tal proposito ricordo un fatto di qualche anno fa, quando un’attrice di fama, entrando nel suo atelier cercò di scavalcare la fila che la precedeva. Lei subito l’apostrofò con un tono duro invitandola ad aspettare il suo turno. Naturalmente l’attrice se ne andò scocciata e non vi tornò più.

La Versace è senza dubbio una donna forte che porta avanti il suo credo con grinta e anche con una certa saccenza. Infatti, la grafia mette in evidenza, con quelle lettere angolose e staccate le une dalle altre, una forza quasi “virile” che si serve di un’intelligenza logica che poco spazio lascia alla verifica. Quindi il suo modo di combattere e di costruire è totalmente basato sull’animus che, come spiega bene Carl Gustav Jung, se domina nella donna fa prevalere la componente maschile e porta il soggetto ad un ragionamento logico e standardizzato che produce a sua volta una volontà vincente.

Donatella Versace dimostra anche un notevole senso estetico e sarebbe bene che ella lo facesse prevalere anche nel dialogo e nelle relazioni. La diversità può, infatti, fare da arricchimento attraverso la discussione, il confronto e lo scambio di opinioni, esenti comunque da insulti: un vestito macchiato perde parte del suo valore.

Inoltre, le forme di aggressività verbale da lei usate possono essere intese come gelosia: una reazione tanto presente nel jet society almeno per chi si sente retrocesso. Una “chicca” che emerge dalla carta intestata della stilista è data da una riga posta a mo’ di cancellatura, sul cognome “VERSACE” che in questo modo si legge “VERACE”; casualità, astuzia o desiderio?

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