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Russell Brand, l'ex marito di Katy Perry accusato di stupro e abusi da diverse donne

In Gran Bretagna monta lo scandalo sessuale, che vede coinvolto l'attore comico Russell Brand, ex marito di Katy Perry, che però si difende: "Vita promiscua sì, ma non abusi"

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Russell Brand, attore e conduttore televisivo nonché ex marito di Katy Perry è finito al centro di un vero e proprio scandalo sessuale. Sono quattro le donne che accusano l'attore comico di stupro, abusi e violenza psicologica per fatti avvenuti tra il 2006 e il 2013. La star inglese è finita al centro delle accuse a seguito di un'indagine condotta dai quotidiani The Sunday Times e The Times Uk con la collaborazione del programma televisivo Channel 4 Dispatches.

Le accuse: c'è anche una minorenne

Ad accusare Brand sono tre donne di mezza età, ex colleghe dell'attore inglese, che hanno raccontato di abusi e comportamenti sessuali scorretti sul posto di lavoro fino a "atti coercitivi". Tra le varie testimonianze c'è anche quella di una donna che all'epoca dei fatti aveva solo 16 anni, che ha raccontato un episodio in particolare legato ai suoi rapporti intimi con Russell Brand. Secondo la versione resa ai quotidiani dalla presunta vittima, l'attore quando era una star della Bbc e lei era ancora minorenne, avrebbe mandato una vettura dell'emittente pubblica britannica a prenderla a scuola per accompagnarla nella sua villa. Questo getterebbe un'ombra anche sull'emittente Bbc, che già in passato era finita al centro delle polemiche per il comportamento inappropriato e sopra le righe di alcune sue star.

La reazione del governo inglese

Lo scandalo, che sta coinvolgendo Russell Brand, è arrivato anche al parlamento britannico. Il partito conservatore si è schierato dalla parte delle vittime e il premier Rishi Sunak, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere che le denunce verso l'attore comico sono "molto gravi e preoccupanti". Poi ha ripreso l'appello già fatto da Scotland Yard a chiunque ritenga di essere stato vittima di una violenza sessuale, invitando altre donne a farsi avanti e rivolgersi alla polizia.

Russell Brand si difende sui social

Subito dopo la messa in onda del documentario-scandalo, Russell Brand ha negato ogni coinvolgimento e rigettato le accuse, definendole "attacchi estremamente eclatanti e aggressivi". Poi si è difeso con forza in video pubblicato sui social: "Come ho ampiamente scritto nei miei libri, ero molto, molto promiscuo all'inizio della mia carriera, ma durante quel periodo di promiscuità, le relazioni che ho avuto sono state assolutamente sempre consensuali". E ha ricordato di avere parlato lui stesso di alcuni episodi controversi nei suoi libri: "Allora sono sempre stato trasparente al riguardo, quasi troppo trasparente, e lo sono anche adesso.

Vedere quella trasparenza trasformata in qualcosa di criminale, che nego assolutamente, mi fa domandare se non ci sia altro in gioco".

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