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"Si indaghi anche sull’operazione Oreo". Un nuovo caso imbarazza la Ferragni

Un'altra tegola su Chiara Ferragni: il Codacons si è rivolto all'Antitrust per chiedere un'indagine anche sulla campagna di solidarietà per iniziative contro il coronavirus legata all'azienda Oreo

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Nuova grana per Chiara Ferragni: il Codacons ha messo nel mirino anche la collaborazione dell'influencer all'operazione di beneficenza "Oreo". L'associazione dei consumatori ha presentato un nuovo esposto all'Autorità per la concorrenza e alla magistratura e una istanza d'accesso all'azienda dolciaria finalizzata ad avere tutti i dati circa la campagna di solidarietà avviata con l'influencer. Questa istanza si aggiunge a quella sul pandoro e sulle uova di Pasqua, per le quali, per altro, la Società Cerealitalia I.D. ha fornito ai funzionari dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tutta la documentazione utile. Il caso è quello delle uova di Pasqua 2021/2022, sempre legate a un'operazione benefica.

"Nel 2020, la Ferragni ha pubblicizzato attraverso Instagram la creazione di una capsule collection (cioè di una collezione formata da pochi capi coordinati) realizzata in collaborazione con l'azienda Oreo, denominata Capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo", spiega il Codacons, sottolineando che nei messaggi rivolti al pubblico "si affermava che il 100% del ricavato delle vendite di tali abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il coronavirus". Tuttavia, il Codacons aggiunge che l'azienda che commercializza i biscotti Oreo "risulterebbe legata alla Ferragni da rapporti di tipo commerciale, come attesterebbero diversi contenuti pubblicati su Instagram dalla stessa influencer dove si sponsorizzano prodotti Oreo attraverso l'apposita dicitura Adv".

Questo ha spinto il Codacons a chiedere un'indagine conoscitiva sull'operazione perché si tratta di "un connubio tra beneficenza e sponsorizzazioni a pagamento che, alla luce della sanzione dell'Antitrust per il caso Balocco, desta più di un sospetto". Il Codacons ha anche avanzato un'istanza per poter accedere ai dati relativi ai proventi delle vendite dei prodotti Chiara Ferragni per Oreo, per avere una panoramica sulle somme che sono state destinate alla beneficenza, quali soggetti ne hanno usufruito e le modalità di assegnazione delle donazioni.

Domande che il Codacons ora si pone per chiarire quale sia stata la posizione di Ferragni negli ultimi anni in merito alle operazioni benefiche, che hanno contribuito a migliorare il sito posizionamento e ad accrescere i suoi follower, quindi ad acquisire maggiore credibilità.

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