Politica

Pioggia e caos sul maxi-ponte: 60 chilometri di coda sulla A10

Grave incidente in Sicilia: quattro morti e un ferito grave

Daniela Uva

da Milano

Lunghe code per strada e ai caselli, tempi di percorrenza dei tratti autostradali raddoppiati, infinite attese ai ceck in degli aeroporti. Il ponte del 25 aprile si è concluso all’insegna del traffico congestionato e della pioggia. Secondo le stime dell’Osservatorio di Milano, sono stati oltre sei milioni gli italiani che si sono messi in viaggio per rientrare dalle località di villeggiatura. Gettonate, in particolare, le capitali europee, le città d’arte italiane e le spiagge tropicali. Un milione di persone, invece, prolungherà le vacanze fino al primo maggio. La Sicilia si è tinta di sangue. Quattro persone sono morte per un incidente tra una Ferrari, una Mercedes classe A e una golf sulla statale Caltagiorne-Palagonia.
Nonostante le raccomandazioni di Autostrade per l’Italia - che aveva consigliato di posticipare le partenze a questa mattina - la maggior parte degli italiani ha deciso di affrontare il lungo controesodo che, in molti casi, è durato più del doppio del tempo normalmente richiesto. La situazione più difficile si è verificata in Liguria. Code e rallentamenti hanno interessato la A10 Genova-Ventimiglia, la A6 Savona-Torino, la A7 Genova-Milano, la A12 Genova-Livorno e la a15 Parma-La Spezia. In particolare, nel pomeriggio si è formato un serpentone di 60 chilometri sulla Genova-Ventimiglia in direzione Genova, fra i caselli di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia, e Savona. Il traffico, già molto intenso ieri mattina, ha continuato ad aumentare per tutto il corso della giornata, e non ha dato tregua fino a tarda serata. Sempre in Liguria, una coda di nove chilometri si è formata sulla Parma-La Spezia, fra Parma ovest e l’innesto dell’Autosole in direzione Milano. Ed è proprio verso le grandi città che si è concentrato il flusso più alto di vetture. In direzione del capoluogo lombardo, infatti, si sono registrati rallentamenti anche sulla A7 che collega Milano con Genova. Situazione critica anche sull’Autosole intorno a Firenze, in direzione di Roma e nel tratto fra Valdarno e Sasso Marconi. E ancora sulla A14 Adriatica, fra Cattolica e Bologna. Altri rallentamenti hanno interessato Arenzano, al bivio fra la A10 e l’allacciamento con la A26, e la A12 Genova-Livorno, dove si è formata una lunga coda all’altezza di Recco. «I rientri verso le grandi città si sono concentrati nella giornata di ieri - conferma Autostrade per l’Italia -. I tempi di percorrenza lungo la rete autostradale sono stati sensibilmente superiori rispetto al normale, nonostante la totale assenza di cantieri di lavoro». E così percorrere il tratto di A1 fra Reggio Emilia e Fidenza ha richiesto ben 60 minuti, contro i normali 30. Tempi più che raddoppiati anche fra Valdarno e Sasso Marconi (230 minuti, contro 90), fra Cattolica e Bologna (140 minuti rispetto ai 60 di riferimento), fra Varazze e Genova (25 minuti invece che 10) e fra Chiavari e il capoluogo ligure (60 minuti contro 25). Il controesodo ha creato qualche disagio anche negli aeroporti, in particolare in quelli di Roma e Milano, dove si sono riversate centinaia di migliaia di persone.
Gli scali di Ciampino e Fiumicino hanno infranto il record di Pasqua. Fra il 13 e il 16 aprile erano transitate 600mila persone.

Durante questo lungo ponte sono passate oltre 100mila persone al giorno, con un consistente incremento rispetto all’anno scorso.

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