Politica economica

Carta Spesa, come funziona e chi ne ha diritto: tutti i dettagli

Arriva dal primo luglio la Carta Spesa: via libera del governo al sussidio non sovrapponibile con altre misure di welfare

Arriva la Carta Spesa: stop ai percettori di Rdc e requisiti Isee

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Arriva la Carta Spesa: stop ai percettori di Rdc e requisiti Isee

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Un sussidio per le spese erogato dai comuni alle famiglie indigenti che non ricevono altri sussidi: il recente decreto sul lavoro dell'esecutivo ha stabilito che dal primo giorno di luglio partirà la Carta acquisti 2023, comunemente definita Carta Spesa, un aiuto per chi è più in difficoltà pensato dal governo Meloni come misura complementare di welfare. Destinata in particolare agli acquisti alimentari. Ragion per cui sarà il Ministero dell'Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida a gestire e erogare il sussidio.

Carta Spesa, le misure a disposizione

Saranno erogate 1,3 milioni di carte per buoni fino a 382,50 euro per famiglia sulla base dei requisiti Isee. I beneficiari avranno il vincolo di avviare una procedura di acquisto entro il 15 settembre per non vedere la misura mirata decadere e i relativi benefici revocati.

In quest'ottica, è bene sottolineare che la carta non garantirà un trasferimento diretto di denaro, ma sarà garantita alle famiglie la ricezione dell'equivalente di una Postepay prepagata spendibile potenzialmente in qualsiasi negozio che eroga generi alimentari, da cui saranno escluse le bevande alcoliche.

L'uso della Carta Spesa sarà possibile in tutti i centri convenzionati che decideranno di accreditarsi sul sito del dicastero guidato dal "primo cognato" d'Italia e fedelissimo di Giorgia Meloni, che avrà dunque un ruolo importante nella messa a terra della misura. Nel caso in cui una spesa comprendesse generi alimentari e non alimentari o prodotti non ammissibili come vino e superalcolici la Carta Spesa contribuirà al conto nella misura delle parti ammissibili.

Chi ha diritto alla Carta

Come si accede alla Carta acquisti 2023? Le misure sono precise e non sovrapponibili ad altre misure di welfare. In primo luogo, il governo Meloni ha stabilito con le risorse stanziate in Legge di Bilancio che la Carta acquisti 2023 sarà garantita sulla base dei requisiti Isee per chi non supera il tetto di 15mila euro l'anno.

In secondo luogo, nel nucleo famigliare ricevente non potranno essere presenti beneficiari di ulteriori sussidi pubblici. A partire, chiaramente, dal Reddito di cittadinanza, ma non solo. Non potranno ricevere la Carta Spesa i percettori di sussidi di disoccupazione come la Naspi e nemmeno coloro che si trovano sottoposti alla Cassa integrazione (Cig) o a essere beneficiari di misure anti-povertà erogate su scala locale.

Asse Inps-Comuni per l'erogazione

I fondi destinati per la Carta Spesa ammontano a 500 milioni di euro in tutto. L'Inps attende la pubblicazione di un decreto attuativo per mandare a ogni comune d'Italia l'elenco dei cittadini potenzialmente in grado di ricevere il beneficio elencandoli su una scala di priorità che privilegia le famiglie numerose. In un secondo momento, saranno i comuni stessi a valutare l'effettiva presenza di persone in stato di bisogno nell'elenco dell'Inps con la mediazione dei servizi sociali e a scegliere i beneficiari per poi far pervenire loro la carta.

Su cui dunque non ci sarà bisogno di alcun processo di candidatura, essendo una misura assistenziale calata dall'alto data la natura vincolata della spesa, che mira a ridurre il peso dell'inflazione alimentare sulle famiglie.

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