Politica economica

Via alla riforma di Dogane e Monopoli


Il dg Alesse unifica gli uffici locali. Obiettivo: assicurare massima efficienza su tutto il territorio

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L’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm) ha approvato la riforma dell’intera amministrazione finanziaria. Le innovazioni, previste dal decreto Spending Review-bis del 2012, riguardano l’avvio della fusione degli uffici delle Dogane e dei Monopoli presenti sul territorio e fino a oggi rimasti separati per competenze. La riforma è stata deliberata dal comitato di gestione dell’Adm, presieduto dal direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse.
Il processo di riforma, previsto dalla norma del 2012, non era ancora stato attuato per l’estrema complessità ed eterogeneità delle amministrazioni da accorpare. La direzione di Alesse ha messo in moto il processo di riordino dell’Agenzia, atteso da dodici anni. Presto l’Adm sarà presente sul territorio con uffici unici e i suoi strategici centri decisionali, che hanno competenze nelle diverse materie dei giochi, dei tabacchi, delle dogane e delle accise, saranno fruibili dai cittadini in modo più semplice e veloce. «Dopo 12 anni di attendismo, ho voluto portare a compimento una riforma strategica per il Paese, che punta a disciplinare tutti i procedimenti amministrativi, tributari ed extratributari di competenza dell’Agenzia, per assicurare agli utenti un servizio chiaro ed efficiente su tutto il territorio nazionale», ha detto Alesse a conclusione dell’iter deliberativo.
In una recente intervista rilasciata al Giornale il direttore di Adm aveva spiegato che la riforma si articola su quattro capisaldi. Il primo riguarda la revisione del modello organizzativo locale dell’Agenzia nell’ottica del superamento della suddivisione degli uffici per materie, «in modo che tutti i nostri dipendenti siano chiamati a gestire la propria attività in una logica di osmosi professionale». Il secondo poggia su una digitalizzazione sempre più efficace dei servizi al cittadino. Il terzo caposaldo è rappresentato da un «contrasto più efficiente all’illegalità». Il quarto è finalizzato a garantire «controlli più veloci per garantire al tessuto produttivo scambi commerciali certi e tempestivi».

La complessa riorganizzazione, in applicazione del Titolo V della Costituzione e dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza che prevedono la valorizzazione del territorio, ha lo scopo di rafforzare i presidi, razionalizzare e ottimizzare i processi amministrativi, migliorare la qualità dei servizi al cittadino. In particolare, è prevista la regionalizzazione delle attuali direzioni territoriali a valenza interregionale per una migliore gestione delle risorse e una maggiore rappresentatività delle diverse realtà e adattabilità alle esigenze specifiche geografiche. Si rafforzano anche i presidi dei controlli e il decremento dei tempi di attesa per lo sdoganamento della merce sottoposta a verifica strumentale e ferma nei sedimi portuali e aeroportuali, con l’istituzione di nuovi laboratori chimici sul territorio nazionale per i controlli dei prodotti in importazione ed esportazione dal Paese (Roma, Torino, Bologna, Livorno, Cagliari e Bari). Altro obiettivo, poi, è l’unione delle competenze amministrative e di controllo del porto di Genova.

«La pubblica amministrazione deve avere il coraggio di cambiare per offrire ai cittadini la migliore qualità possibile dei servizi», ha sempre ribadito il direttore dell’Adm.

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