Politica estera

I regali e le cene nel lusso: l'accoglienza speciale di Putin a Xi

Cerimoniale d'eccezione per la visita di tre giorni del presidente cinese, amico personale dello Zar. I due si incontreranno nelle sale più sfarzose del Cremlino, dove si scambieranno i regali e parleranno dei rapporti tra i due Paesi. Ma Putin è sempre più isolato

I regali e le cene nel lusso: l'accoglienza speciale di Putin a Xi
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Il mandato d'arresto internazionale emesso la scorsa settimana dalla Corte penale internazionale contro Vladimir Putin ha procurato un irrimediabile problema d'immagine al capo del Cremlino: il presidente russo, infatti, non potrà più viaggiare come prima, essendo ricercato in 123 Paesi, ovvero nei cosiddetti Stati parte che aderiscono allo Statuto di Roma. I collaboratori dello Zar si sono quindi messi subito al lavoro improvvisando una visita notturna nella Mariupol occupata e, al ritorno in patria, hanno dedicato tutte le loro energie nell'organizzazione della visita ufficiale di Xi Jinping, in programma da oggi fino a mercoledì 22 marzo nella capitale russa.

Il cerimoniale d'eccezione per Xi Jinping

Il presidente cinese verrà accolto da un cerimoniale all'insegna dell'opulenza. Sembra essere trascorsa un'epoca da quando Putin e un neofita Xi si accontentavano di vodka e sandwich a margine dell'Asia-Pacific Economic Cooperation nel 2013, il primo dei 40 faccia a faccia avvenuti tra il 2013 e il 2023. Oggi i due leader si incontreranno nella solenne sala Georgievsky del Gran Palazzo del Cremlino, la stessa stanza dove Mosca ha celebrato l'annessione delle quattro regioni ucraine "conquistate" nel 2022. Per Putin, l'accoglienza da riservare a Xi deve essere quella degna non solo di un capo di Stato di una nazione amica della Russia, ma di un amico personale. Anzi, del migliore (forse l'unico) amico di Putin, anche se non è detto che questo sentimento sia ricambiato da parte cinese, attenta a mantenere una scrupolosa ambiguità sul conflitto in Ucraina.

Xi, comunque, si è recato ben otto volte a Mosca negli ultimi dieci anni (nessun altro come lui). E chissà se il capo del Cremlino verrà fotografato seduto davanti al tavolo lungo sei metri che lo separava da Macron e Scholz nei meeting tenuti prima della guerra, quasi a ostentare la distanza abissale tra lui e l'Occidente. Con il partner orientale, finora è sempre stata evidenziata la prossimità piuttosto che la lontananza, segno di una recente svolta nei rapporti tra i due Stati. Pertanto appare difficile anche solo immaginarsi una tale incomunicabilità tra Putin e Xi Jinping, sebbene quest'ultimo persista ad assurgere come il solo interlocutore internazionale neutrale e credibile per raggiungere la pace tra Zelensky e Putin.

Putin tavolo Scholz
Il tavolo ovale lungo sei metri dove Putin ha incontrato Macron e Scholz al Cremlino nel 2022

Regali e cene: l'incontro dello sfarzo tra Putin e Xi

I regali stavolta non saranno costosi ma non per questo meno simbolici. Entrambi i leader nel corso degli anni si sono scambiati dei presenti più o meno umili. Nel 2019, durante un vertice in Tagikistan, il presidente russo regalò al suo omologo cinese una scatola di gelati, un vaso ornamentale e una torta per festeggiare il 66esimo compleanno del leader comunista. "In ogni viaggio che faccio in Russia compro sempre il gelato russo e poi, quando torniamo a casa, lo mangiamo", disse Xi quattro anni fa.

Per quanto riguarda invece la location, dopo il saluto ai membri delle delegazioni diplomatiche, Xi e Putin passeranno nella sala dei negoziati, dove discuteranno il preannunciato accordo per una "nuova era" della partnership senza limiti tra l'Orso e il Dragone. Poi le dichiarazioni alla stampa e la cena nel lussuosissimo Palazzo delle Faccette (Granovitaya Palata), l'edificio antistante il Cremlino che in passato ha ospitato incoronazioni e banchetti degli zar, alla quale parteciperanno anche i vertici delle maggiori aziende, come ha rivelato il consigliere diplomatico russo Yuri Ushakov.

Lo sfarzo regna così alle spalle delle personalità più potenti di Russia e Cina, insieme per questo nuovo (e un po' forzato) corso delle relazioni bilaterali.

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