Politica estera

"Ne sarebbe geloso". L'inaspettata rivalità tra Biden e Obama

L'ex vicepresidente non avrebbe dimenticato il sostegno di Barack ad Hillary Clinton nel 2016. Ci sarebbe inoltre tensione anche tra i collaboratori dell'ex presidente rimasti nell'amministrazione del vecchio Joe

"Ne sarebbe geloso". L'inaspettata rivalità tra Biden e Obama

Ascolta ora: ""Ne sarebbe geloso". L'inaspettata rivalità tra Biden e Obama"

"Ne sarebbe geloso". L'inaspettata rivalità tra Biden e Obama

00:00 / 00:00
100 %

Come se non bastasse la dura sfida che contrappone Joe Biden a Donald Trump, ne spunta un’altra, certo più “leggera” ma comunque da non sottovalutare nel contesto delle imprevedibili elezioni presidenziali americane. Ne dà conto Axios che ha riportato un’inaspettata rivalità tutta in casa dei democratici tra l’attuale inquilino della Casa Bianca e Barack Obama, a cui il vecchio Joe ha fatto da vice dal 2009 al 2017.

Biden non parla di frequente con Obama ma a porte chiuse parla molto di lui” scrivono i reporter che hanno consultato alcune fonti vicine al presidente confermando come il politico di Scranton faccia spesso paragoni tra i risultati della sua amministrazione e quelli del suo predecessore ed ex capo. “Obama sarebbe geloso”. Così commenterebbe Potus i successi politici ottenuti lasciando intravedere la “dinamica di competizione” da lui ingaggiata su dossier spinosi come l’Afghanistan, Israele e i rapporti con il Congresso sui quali il primo presidente afroamericano della storia Usa ha incassato delle brucianti sconfitte.

C’è da dire che il legame personale tra i due politici viene descritto come “rispettoso e persino affettuoso”. Obama, che in pubblico non perde occasione per elogiare il suo ex vice, intende giocare un ruolo fondamentale nella campagna elettorale partecipando a comizi in giro per il Paese per mobilitare una base stanca e demotivata. A fine mese è già previsto un evento di raccolta fondi a New York al quale lui parteciperà insieme a Biden e a Bill Clinton.

Eppure, soprattutto da parte del vecchio Joe, una certa competizione sarebbe innegabile e sarebbe emersa anche nell’ormai celebre rapporto redatto dal procuratore speciale Robert Hur che ha indagato sulla gestione dei documenti riservati da parte dell’ex vicepresidente. Infatti, nella trascrizione del colloquio con Hur, Biden, rievocando il periodo in cui valutava di scendere in pista per le elezioni del 2016, ha affermato che all’epoca “tante persone mi incoraggiavano a candidarmi tranne il presidente”.

Obama era convinto che Hillary Clinton potesse avere migliori chance di vittoria contro Donald Trump e non gli sfuggiva il significato simbolico di passare il testimone alla prima presidente donna. Le cose andarono diversamente e Biden non ha mai smesso di credere che le sue credenziali di politico vicino alla classe media avrebbero potuto garantire la vittoria nei tre Stati - Wisconsin, Michigan e Pennsylvania - i quali otto anni fa si rivelarono decisivi.

Axios evidenzia che al di là delle dichiarazioni pubbliche di stima - “Obama per lui è famiglia” ha fatto sapere un portavoce di Biden – tra i team dei collaboratori dei due democratici non correrebbe buon sangue. Un ex assistente di Potus ha affermato che nel campo di Barack si riteneva che Sleepy Joe non sarebbe stato un buon presidente. Nella West Wing non sarebbe stata inoltre particolarmente apprezzata la decisione di portare nella nuova amministrazione un ampio numero di “veterani di Obama”, accusati di pensare solo a loro stessi, provocando tensioni tra i due “team”.

Tali malumori però dovranno essere sopiti se il 5 novembre i dem vorranno evitare la vittoria del candidato repubblicano.

Commenti