Giù la maschera

Non toccate l'uomo bianco

Bisognerebbe smettere di far sentire i bianchi in colpa per il solo fatto di essere bianchi

Non toccate l'uomo bianco

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Non toccate l'uomo bianco

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Bisognerebbe smettere di far sentire i bianchi in colpa per il solo fatto di essere bianchi. Se il colore della pelle diventa motivo sufficiente per sospettare qualcuno di una mancanza - in questo caso non essere neri - va da sé che finiremmo per commettere un atto, uguale e contrario, di intolleranza razziale.

Soltanto che se qualcosa di simile lo dicesse un bianco, sarebbe facilmente sospettabile di conflitto di interessi etnico. Una difesa di categoria, insomma.

Servirebbe si facesse avanti qualcun altro a dirlo.

E infatti, ieri, sul Telegraph, per difendere la popolazione delle aree rurali inglesi dall'accusa di razzismo avanzata da un'associazione ambientalista, è intervenuto l'ex ministro dell'Interno britannico Suella Braverman. Soprannominata Crudelia per le sue posizioni politiche («Essere donne e gay non basta per chiedere asilo», disse una volta) Suella Braverman è donna, conservatrice e di pelle scura. Nata nel Regno Unito, è di origini indiane con padre goano e madre tamil. E sul serioso quotidiano londinese ha scritto proprio così: «Stop making white people feel guilty for being white!», «Basta far sentire in colpa i bianchi per il fatto di essere bianchi!». Mandando in cortocircuito, con due righe tipografiche, la sinistra inglese.

Sempre pronta, come quella italiana, a cancellare i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un presunto rispetto delle altre.

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