Politica estera

La "nuova" minaccia di Kim: un satellite per spiare Seul (con l'aiuto di Putin)

Il regime di Pyongyang risponde a Blinken, dicendo che i legami con la Russia si sono rafforzati. Secondo i sudcoreani, il contributo di Putin è fondamentale dopo due tentativi di lancio falliti

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Kim Jong-un vuole mostrare i muscoli al resto del mondo e se non può contare sulle sue forze, sa che può comporre il numero del Cremlino e rivolgersi a Vladimir Putin, di recente il suo alleato più stretto. Secondo fonti sudcoreane, il regime della Corea del Nord è da tempo intenzionato a lanciare in orbita un satellite spia, ma per fare ciò è necessario il contributo di Mosca dato che i primi due tentativi, avvenuti con le sole risorse nordcoreane, non sono andati a buon fine.

A dare notizia della longa manus dell’Orso russo negli affari militari di Pyongyang è stato il ministro dell’Unificazione della Corea del Sud, Kim Yung-ho, che ha dichiarato durante un briefing con la stampa: "È difficile prevedere quando la Corea del Nord farà il suo terzo tentativo di lancio, ma sembrano esserci segnali che riceveranno assistenza tecnica dalla Russia". Secondo il ministro dell’Unificazione, il motivo per cui il lancio del satellite da ottobre è stato rimandato a data da destinarsi, risiederebbe nella necessità di ricevere il nullaosta da parte dei russi per l’invio di tecnici e risorse per fare dell'evento un successo. Se Pyongyang riuscisse in questa impresa, Yung-ho avverte che potrebbero esserci nuove provocazioni da parte nordcoreana e ciò avrebbe delle conseguenze nell'area settentrionale della regione Asia-Pacifico.

Non sarebbe la prima volta che Putin e Kim si danno una mano quando uno dei due si ritrova con l’acqua alla gola. A inizio novembre, il comando di stato maggiore sudcoreano aveva diffuso la notizia relativa all’invio di 2 mila container contenenti munizioni varie nel porto di Vladivostok da impiegare poi nella guerra contro l’Ucraina. Già alcuni giorni fa, il consiglio di Stato di Seul aveva annunciato che Mosca potesse essere impegnata nella fornitura a Pyongyang di satelliti spia militari, aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea.

Kim, oltre a voler sfoggiare la potenza militare della Corea del Nord, vuole anche che la collaborazione con Putin non passi sotto traccia. Il ministro degli Esteri sudcoreano, Choe Son-hui, ha dichiarato che "i rapporti di amicizia e collaborazione tra la Corea del Nord e la Russia saranno rafforzati e sviluppati". Tanti osservatori di geopolitica hanno visto, in queste parole, una risposta alle considerazioni del segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Il responsabile della politica estera americana aveva espresso preoccupazione per l’intesa tra i due regimi mentre si trovava in visita istituzionale a Seul, dopo il G7 dei ministri degli Esteri a Tokyo che aveva espresso condanna per i test missilistici e nucleari nordcoreani.

L’agenzia di stampa di Pyongyang, Kcna, ha riferito che le parole e le azioni di Blinken "non fanno altro che aumentare le tensioni politiche e militari sulla penisola coreana".

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