Politica estera

Riforme democratiche e diritti umani: il Kazakistan traccia il suo futuro

Negli ultimi anni il Paese ha attraversato una profonda fase di trasformazione, assumendo il ruolo di leader regionale in materia di democrazia e rispetto dei diritti umani grazie a riforme interne e collaborazioni con organizzazioni internazionali

Riforme democratiche e diritti umani: il Kazakistan traccia il suo futuro

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Nell’anno del 75esimo anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il Kazakistan ha assunto il ruolo di leader regionale in materia di riforme democratiche e protezione dei diritti delle persone. Il Paese ha contribuito a questi temi a livello globale e ha attraversato una profonda fase di trasformazione, diventando più “equo e giusto”. I cambiamenti promossi dal governo di Astana hanno ottenuto un grande supporto popolare, con il 77% dei consensi in un referendum del 2022, e il Paese continua a collaborare con i partner e le organizzazioni internazionali, in modo da promuovere i valori democratici e il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo.

Partecipazione alla vita democratica del Paese

Il governo di Astana è stato il primo in Asia centrale ad introdurre l’elezione diretta degli akim, i sindaci. Inoltre, il passaggio ad un sistema elettorale proporzionale-maggioritario ha portato ad un ampliamento del panorama politico kazako, con sei partiti che nel marzo 2023 sono riusciti a conquistare seggi nella Camera bassa del parlamento (Mazhilis). Queste due riforme hanno permesso di ridurre l’autorità del presidente e, contemporaneamente, di aumentare l’influenza e il ruolo del Mazhilis e di entità governative locali.

La creazione del Congresso nazionale (Kurultai), in origine chiamato Consiglio nazionale di pubblica fiducia e composto da Ong, avvocati, economisti, esperti indipendenti e dipendenti pubblici, ha espanso notevolmente la partecipazione dei cittadini nella vita pubblica e politica del Paese, rendendo il Kazakistan un vero e proprio modello per le nazioni vicine.

Riforme legislative per la pluralità nella politica

Pluralità e competitività nella vita politica sono state incoraggiate con, da un lato, l’abbassamento al 5% della soglia di sbarramento per l’ingresso dei partiti nel Mazhilis e, dall’altro, con la riduzione a 5mila del minimo di iscritti necessari per la registrazione ufficiale di una nuova formazione politica. Questo ha permesso l’affermazione di schieramenti come Respublica e Baytaq.

La possibilità garantita ai cittadini di poter richiamare membri del parlamento e di presentarsi come candidati autonomi ha notevolmente ampliato la partecipazione della comunità al governo del Paese, oltre ad accrescere la fiducia nelle istituzioni. Da ultima, la semplificazione delle procedure necessarie ad organizzare una manifestazione pacifica ha garantito ai kazaki molto più spazio per esercitare il proprio diritto alla libertà di parola.

I passi in avanti nel rispetto dei diritti umani

Tra il 2021 e il 2022, il Kazakistan ha adottato due “Piani di misure prioritarie” per garantire alla popolazione un livello di protezione e di diritti in linea con gli standard della comunità internazionale. Il Paese ha fatto passi da gigante, assicurando ai cittadini la libertà di associazione ed espressione e ad un giusto trattamento in carcere. Sono stati inoltre riconosciuti i diritti delle persone con disabilità, delle vittime di violenza domestica e del traffico di esseri umani.

Astana, inoltre, ha abolito la pena di morte e alcune leggi che impedivano alle donne di ricoprire determinate posizioni nel mondo lavorativo, aumentando anche le “quote rosa” in parlamento e in diversi settori produttivi. Il governo del Paese ha anche introdotto pene per la tortura e il maltrattamento dei detenuti, in modo da assicurare condizioni di vita migliori nelle carceri.

Riforme costituzionali e giudiziarie

La creazione di una Corte costituzionale ha permesso la valutazione di oltre 30 leggi, di cui cinque giudicate contrarie alle norme espresse nella carta fondamentale del Paese. Il governo di Astana ha anche stabilito la creazione di un modello di procedimenti preliminari a tre livelli, in modo da garantire una chiara divisione dei poteri tra gli organi investigativi, l’ufficio del pubblico ministero e il tribunale.

I media e la società civile nel Kazakistan democratico

Il Kazakistan ha introdotto una nuova legge sulle pubbliche petizioni, in modo da dotare i cittadini di uno strumento per proporre delle riforme. Questo, unito alla trasformazione del Consiglio nazionale in Congresso, è un ulteriore segnale dell’importanza che il governo attribuisce al dialogo tra istituzioni e società civile nello sviluppo del Paese.

Per quanto riguarda i media, il Kazakistan si è allineato alla tendenza globale di protezione dei diritti fondamentali

nell’era digitale, decriminalizzando i reati di diffamazione in rete e riducendo le possibilità di censurare o intimidire i giornalisti passando per vie legali.

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