Politica internazionale

"I prossimi due anni i più bui dal dopoguerra". Crosetto lancia il monito all'Europa

Le guerre in Ucraina e Medio-Oriente minacciano la stabilità mondiale. L'Italia, nel Mediterraneo (ma non solo) può svolgere ruolo determinante

"I prossimi due anni i più bui dal dopoguerra". Crosetto lancia il monito all'Europa

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"I prossimi due anni saranno i più bui dal dopoguerra ad oggi: non c'è mai stato un così grande caos nell'ordine mondiale". Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla tavola rotonda "Italia, Europa, Nato e il futuro del Mediterraneo", ha espresso così e sue preoccupazioni per il futuro di un mondo sempre più destabilizzato. Il ministro ha posto l’accento sulla necessità di cambiare narrazione sulle spese militari. "Non ci devono essere contrapposizioni ideologiche sulla Difesa, come chi dice demagogicamente che le spese militari vengono tolte agli asili, perché senza la Difesa non c'è neanche l'asilo”, ha detto Crosetto nel suo intervento al convegno organizzata a Roma dalla fondazione Med-Or presso il Centro Alti Studi per la Difesa. Secondo il ministro, la Difesa “ha un'incidenza totale sulla nostra vita quotidiana sull'economia” e, in un momento storico come questo caratterizzato dalla guerra in Ucraina e in Medio-Oriente non è possibile “mandare una nave o un battaglione ad Est con le stesse regole e tempistiche di 50 anni fa”. Vincere la sfida contro Putin che “sposta 400mila persone in un giorno” è impossibile quando in Italia passa circa un anno tra la nascita di una missione militare e la sua approvazione in Parlamento. Da qui nasce la necessità di investire nella Difesa e di rafforzare la Nato che deve cercare nuovi partener “non solo in Africa ma anche in India o nell'America latina”. L’Italia, dal canto suo, deve rispettare i patti stretti con la Nato: “Non vorrei – dice Crosetto - che poi un domani arrivi qualcuno che dice ‘chi non spende il 2% si difende da solo’. Non faccio nomi...”.

Il riferimento è, ovviamente, a una possibile vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali di novembre.

Guido Crosetto

L’ambasciatore americano in Italia, Jack Markell, infatti, pur ribadendo il ruolo della Nato “per portare la pace e la sicurezza nel Mediterraneo e in Europa”, ha aggiunto che “la sicurezza ha un costo”, ma la sua opera “deve continuare". Markell non ha dubbi: “La sicurezza del Mediterraneo è strettamente legata a quella degli Stati Uniti e oggi vediamo che la Russia vuole indebolire la Nato. Ora, invece, siamo più forti e determinati di prima". Non solo Mediterraneo, ma anche Mar Rosso dove l’Italia è protagonista con la missione Aspides contro gli houti. A tal proposito, Marco Peronaci, rappresentante permanente della Repubblica italiana presso la Nato, ha detto che: “Il Mar Rosso, è un imperativo per l'Italia e l'Europa prendere la difesa delle rotte commerciali” e che l’Italia deve continuare a svolgere il ruolo di “anello di congiunzione tra l’Occidente e il Mediterraneo”. Una visione condivisa anche da Marco Minniti, presidente della fondazione Med-Or, secondo cui “l'Africa è il fronte secondario utilizzato dalla Russia per destabilizzare il pianeta” e “la guerra in Ucraina ha riportato la centralità del Mediterraneo”. Molti Paesi africani, dal Mali al Niger, infatti, sono finiti sotto l’influenza russa. Un’operazione portata avanti da Mosca per destabilizzare indirettamente anche l’Europa ed è anche per questo che “c'è bisogno che Nato e Unione Europea camminino insieme”.

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