Politica estera

Addio all'Irak. Biden tratta per il ritiro delle truppe

Sembra avvicinarsi al capolinea la missione statunitense in Irak

Addio all'Irak. Biden tratta per il ritiro delle truppe

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Sembra avvicinarsi al capolinea la missione statunitense in Irak. Gli Stati Uniti e l'Irak hanno avviato colloqui sul futuro della coalizione internazionale guidata da Washington e istituita per combattere i jihadisti dello Stato Islamico (Isis). L'obiettivo è quello di mettere a punto un calendario per il ritiro delle forze americane dall'Irak e il completamento dei compiti della coalizione. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Baghdad, come riporta l'agenzia di stampa Rudaw. Il Pentagono spiega che verrà creata una Commissione militare bilaterale Usa-Irak che valuterà le capacità delle forze di sicurezza irachene oltre che i requisiti operativi e ambientali.

Da mesi le forze americane sono al centro di attacchi, non solo nel Mar Rosso ma proprio in Irak. Ancora ieri un drone militare è stato abbattuto vicino all'aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Lo riporta il servizio antiterrorismo della regione del Kurdistan spiegando che l'obiettivo del drone erano le forze della coalizione internazionale a guida Usa di stanza nel nord dell'Irak. L'abbattimento del drone non ha causato vittime o danni materiali.

Notizie di una possibile de-escalation arrivano intanto dal Libano. Il ministro degli Esteri Abdullah Bou Habib in un'intervista a L'Orient-Le Jour ha annunciato che il suo Paese è pronto ad aprire negoziati con Israele, mediati da Onu o Paesi come Usa oppure Francia, per definire il confine terrestre. «Questo porterà al ritiro israeliano lungo le linee riconosciute dalla comunità internazionale. Poi risolveremo la questione con la Siria», ha dichiarato. «Se la guerra scoppia, non verrà dal Libano - ha assicurato il capo della diplomazia di Beirut - Né Hezbollah né il governo libanese sono interessati alla guerra.

Stiamo parlando di difesa più che di guerra», ha sottolineato, riferendo di aver avvertito la comunità internazionale che «se la guerra si espande, diventerà regionale, con forze provenienti dalla Siria, dall'Irak, dallo Yemen, ovunque».

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