Cronaca locale

Addio a Biagio Conte, frate laico in difesa dei poveri

Il missionario rinunciò a tutto per vivere da eremita e fondare la Missione speranza e carità

Addio a Biagio Conte, frate laico in difesa dei poveri

Il valore della vita. È il lascito più grande di fratel Biagio Conte, il missionario laico dei poveri, deceduto ieri nella sua Palermo a 59 anni.

Oggi tutti ne celebrano la grandezza, che da umile, povero fra i poveri, ha costellato la sua vita, fatta di scelte e rinunce e, soprattutto, di coraggio e ostinazione, che lo hanno portato a fondare, nel 1993, a Palermo la Missione Speranza e Carità, 9 comunità che si occupano di indigenti. È per loro che restò a Palermo abbandonando il desiderio di andare in Africa.

Tutto ebbe inizio da una crisi spirituale, a seguito della quale lasciò, giovanissimo, l'impresa edile di famiglia e, dopo avere vissuto come eremita, un giorno si incamminò a piedi verso Assisi. Ed è a quella di San Francesco che si è ispirata la sua vita. A Palermo lo legherà il suo amore per gli ultimi per i quali ha combattuto battaglie, ha fatto scioperi della fame, ha ottenuto vittorie.

Chiunque lo abbia conosciuto è rimasto scosso dalla sua personalità, tanto semplice e carismatica da lasciare un segno indelebile perché testimonianza di una consapevolezza sempre vigile del valore della vita. Di tutti.

Lo dimostra un aneddoto, il ricordo di un giornalista di Scicli, Giuseppe Savà, che il 19 aprile 2015, mentre era in auto, vide sul ciglio della strada un uomo col saio e i sandali con in spalla una croce in legno. Era Biagio che gli disse: «Aiutami. Questa piccola ape deve attraversare la strada, ma c'è il rischio che la investano». «Mi sentii dentro un film racconta Giuseppe - Rimasi interdetto. Non capendo di aver incontrato San Francesco. Ma sentii odore di santità».

In questi giorni si raccontano tante cose di Biagio, ma il suo lascito è racchiuso in questo episodio che mostra amore e rispetto per la vita. Amici, volontari, religiosi e autorità laiche hanno pregato sperando in un miracolo, dopo quello del 2014 che vide Biagio, dopo un viaggio a Lourdes, trovare la forza di tornare a camminare dopo anni di sedia a rotelle. «Dolore profondo dice il presidente Sergio Mattarella -. Bisogna consolidare il suo lavoro».

«Continuerà tutto come prima», dice Riccardo Rossi che cura la comunicazione per la missione.

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