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Amici di Cospito in piazza. Danni per 630mila euro

Torino, maxi-operazione per gli scontri causati dagli anarchici. Devastazioni e lesioni aggravate. Diciotto misure cautelari

Amici di Cospito in piazza. Danni per 630mila euro

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Arriva il conto giudiziario ai manifestanti ritenuti responsabili delle devastazioni in occasione della manifestazione a favore di Alfredo Cospito e contro il 41 bis che si svolse a Torino il 4 marzo dello scorso anno. Ieri infatti l'indagine della Digos, coordinata dalla procura del capoluogo piemontese, su quegli incidenti è sfociata nell'esecuzione di 18 misure cautelari - tra arresti domiciliari, obbligo e divieto di dimora e obbligo di firma nei confronti di altrettanti militanti anarchici. Per i 18, rintracciati a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo, le accuse a vario titolo sono di devastazione, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, e complessivamente l'inchiesta vede iscritti nel registro degli indagati 75 militanti della galassia anarchica che avevano preso parte alla manifestazione pro-Cospito. Fondamentale, osservano gli investigatori della digos, in particolare il ruolo ricoperto dagli esponenti torinesi anarco-antagonisti nei mesi di mobilitazione contro il 41-bis, anche a livello nazionale. Tra i 18 vi sarebbero infatti nomi di primo piano dell'anarco-insurrezionalismo di Torino, mentre a Roma è finito ai domiciliari per mano dei carabinieri del Ros anche un noto militante anarchico romano che deve rispondere anche di istigazione a delinquere per i contenuti di alcune interviste rilasciate nei mesi precedenti alla manifestazione.

Quel giorno nel centro di Torino arrivarono per sfilare in un corteo non autorizzato circa mille militanti anarchici, giunti anche dall'estero. La manifestazione fu tutt'altro che pacifica: molti lanciarono bombe carta, bottiglie di vetro, petardi e altri oggetti (due i poliziotti una donna e un uomo - rimasti feriti, uno di loro con 100 giorni di prognosi) lasciando dietro di loro una scia di distruzione e danni, tra vetrine sfondate a martellate, monumenti imbrattati, auto distrutte, falò accesi per strada e scritte su muri e negozi, per oltre 630mila euro di danni stimati. Al termine degli incidenti, e solo in seguito all'intervento delle forze del'ordine che erano intervenute con gli idranti e con il lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti nell'area del mercato di Porta Palazzo, erano stati fermati 37 manifestanti per possesso di materiale considerato atto a offendere, e di questi 28 erano poi finiti denunciati, anche per resistenza. Adesso, dopo 13 mesi, arrivano pure le misure cautelari.

Misure che vengono salutate con favore dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, lesto nel fare i «più vivi complimenti alla Digos e alla Procura di Torino» per una indagine che, osserva l'esponente di Fdi, ribadisce come «la galassia anarchica torinese è delinquenza: cagionare 630.000 euro di danni, manifestare con mazze, bombe carta, coltelli, martelli, bastoni, caschi non è libertà di pensiero, ma violenza, illegalità diffusa che deve essere fermata con tutti gli strumenti dell'ordinamento penale, ivi compreso il carcere duro per l'ispiratore Cospito». Al sottosegretario fa eco anche Elena Chiorino, responsabile nazionale del Dipartimento Lavoro di Fdi: «Ben vengano le 18 misure cautelari, perché lanciano un doppio messaggio ai devastatori di professione: lo Stato vince sempre.

In Italia per questi criminali non c'è e non ci sarà mai spazio».

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