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"Bisogna fare in fretta. Imprese e lavoratori non hanno visto un euro"

Berlusconi al Tg4: "Gli interventi annunciati dal governo sono insufficienti e dispersivi"

"Bisogna fare in fretta. Imprese e lavoratori non hanno visto un euro"

Nel giorno in cui il centrodestra si accorda sul 2 giugno per una manifestazione unitaria in cui «dare voce al dissenso degli italiani», Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg4 e da Studio Aperto, prende la parola per rivendicare la scelta di Forza Italia di perseguire la linea della responsabilità. Lo fa senza nascondere la propria preoccupazione per gli interventi tardivi ed eccessivamente spezzettati del governo, invitando ancora una volta l'esecutivo ad ascoltare i consigli dell'opposizione.

«È importante che l'Italia si rimetta in moto, in condizioni di sicurezza sanitaria» spiega il presidente di Forza Italia. «Gli italiani riusciranno anche questa volta a compiere il miracolo di rimettere in piedi il nostro meraviglioso Paese. Oggi sono più che mai fiero di essere italiano. Ma sono molto preoccupato per quello che il nostro governo sta facendo o meglio, non sta facendo per aiutare gli italiani a ripartire». Uno dei nodi principali, secondo il Cavaliere, è il timing delle misure governative. «Servono interventi immediati: quelli annunciati dal governo sono insufficienti, dispersi in troppi rivoli, ma soprattutto troppo lenti. Aspettare settimane o mesi significherebbe aiutare le imprese quando sarà troppo tardi perché saranno già fallite».

Per salvare le imprese secondo Berlusconi occorrono pochi grandi interventi. «Innanzitutto contributi a fondo perduto alle industrie, ai commercianti e agli artigiani, ai professionisti e al lavoro autonomo per recuperare almeno una parte dei mancati introiti. Occorre, poi, un anno sabbatico del fisco: cioè nessuna imposta e sanzione per tutto il 2020. Occorre che la cassa di integrazione sia versata subito. Per aprire i cantieri delle opere pubbliche e delle costruzioni private (l'edilizia a marzo ha subito una flessione del 35,4%) occorre abolire le autorizzazioni preventive passando ai controlli ex-post dei Comuni. E infine nel caso di contagi in una azienda bisogna introdurre uno scudo penale per i datori di lavoro che hanno rispettato le norme sanitarie. E poi ci sono molti altri interventi per giustizia, scuole paritarie, turismo, agricoltura, disabili».

Sul fronte delle scelte politiche, Berlusconi rivendica la linea della responsabilità. «Nelle emergenze nazionali si deve avere senso istituzionale, quindi offrire il proprio contributo di idee al governo in carica, anche se non è il governo che vorremmo. Io ho messo da parte da mesi ogni polemica politica ma bisogna che il governo sia altrettanto disponibile ad ascoltare le nostre proposte, in considerazione della nostra preparazione ed esperienza che gli uomini di questo governo assolutamente non hanno. Abbiamo presentato 150 emendamenti al decreto Cura Italia e al decreto liquidità. Non ne hanno tenuto conto. Ora abbiamo preparato altri 150 emendamenti. Ci auguriamo che questa volta il loro ascolto non sia più solo formale».

Berlusconi non vede nubi sull'orizzonte della coalizione e registra una ripresa di consenso per Forza Italia. «Il centro-destra è assolutamente unito anche se ogni sua componente viene da culture e da storie diverse. Dimostreremo la nostra unità il 2 giugno, con una manifestazione composta e di forte valore simbolico. Forza Italia rappresenta l'anima liberale, cristiana, garantista, europeista, portatrice dei valori e delle tradizioni dell'Occidente. È una componente essenziale perché il centro-destra sia capace non solo di vincere ma anche e soprattutto di governare in Italia e per essere credibile in Europa. Gli italiani comunque stanno dimostrando di apprezzare il nostro atteggiamento responsabile. Ho visto proprio oggi un sondaggio riservato che dà Forza Italia in grande crescita, addirittura in procinto di tornare ai livelli del passato». Infine un plauso, ma anche un invito all'Unione Europea a fare di più. «Grazie anche al lavoro svolto da noi nel Ppe l'Europa ci ha garantito aiuti importanti.

Ci batteremo per arrivare oltre i 500 miliardi, per arrivare almeno a 1000, dei quali la metà a fondo perduto da dividere tra gli Stati più colpiti dal virus».

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