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"Buona soluzione sui taxi, ora riforma del settore"

Il sottosegretario sui voli: "È una sconfitta interferire col libero mercato, ma l'utente va tutelato"

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Onorevole Tullio Ferrante, sottosegretario a Infrastrutture e Trasporti, il governo ha battuto un primo colpo sul fronte dell'emergenza taxi. È soddisfatto delle misure che l'esecutivo sta mettendo in campo?

«Tutto è perfettibile ma mi ritengo soddisfatto di questo primo intervento. Con il recente decreto approvato in Consiglio dei Ministri, gli enti locali provvederanno a un aumento del 20% delle licenze e a bandire concorsi per l'emissione di licenze temporanee di 12 mesi in occasione di eventi eccezionali e prorogabili per altri 12 mesi. Così semplifichiamo la pratica della doppia guida e incentiviamo l'acquisto di auto non inquinanti. Non era più ammissibile assistere a file interminabili di pendolari e turisti fuori alle stazioni e agli aeroporti. Ciò con grave nocumento per l'utente e per la credibilità dell'Italia all'estero. Ora naturalmente lavoreremo a una riforma organica del settore, che comprenda anche l'importante comparto degli NCC, iniziando dall'emissione dei decreti attuativi della grande incompiuta, la Legge 12/2019».

Il centrodestra ha sempre intrattenuto buoni rapporti con i tassisti. È possibile arrivare a un punto di equilibrio tra la tutela del valore delle licenze e l'interesse pubblico?

«Il governo non affronta il tema della riforme sulla base delle simpatie o vicinanze a singole categorie. E parimenti non si fa condizionare dalle minacce avventate di ricorso alla piazza. Ciò che ci muove è l'esigenza di migliorare le condizioni di mobilità dei cittadini. Il punto di equilibrio lo si trova ampliando, efficientando e migliorando l'offerta trasportistica. Taxi, Ncc, trasporto pubblico locale sono tutti tasselli di un mosaico che deve soddisfare il sacrosanto diritto alla mobilità dell'utente».

Siete intervenuti sul caro voli con il blocco degli algoritmi che aumentano i prezzi dei biglietti. Cosa comporta questa norma?

«Siamo intervenuti per eliminare meccanismi irrazionali fondati su algoritmi che, in periodi turistici e con alti picchi di domanda, facevano lievitare i prezzi dei biglietti da e per Sicilia e Sardegna di oltre il 200%. È sempre una sconfitta dover interferire con il libero mercato, ma laddove si verifichino pratiche commerciali scorrette la tutela del consumatore va sempre salvaguardata. La misura contro il caro voli tutela peraltro il fondamentale e spesso inapplicato principio di continuità territoriale con riferimento alle nostre isole».

L'aumento del prezzo del petrolio ha determinato una impennata del prezzo della benzina. Gli aumenti sono stati coerenti o c'è stata speculazione?

«Abbiamo assunto nei mesi scorsi tutte le determinazioni, anche normative, per scongiurare fenomeni speculativi. Non da ultimo con l'esposizione di cartelli con i prezzi medi regionali. Monitoriamo la corretta applicazione degli oneri a carico dei distributori e, come sempre, siamo pronti a intervenire in caso di aumenti insostenibili e prolungati».

In questi giorni è tornata all'attenzione delle cronache la questione dell'over-booking aereo. Quali margini di intervento esistono?

«Il fenomeno dell'overbooking crea enorme disagi ai viaggiatori ed è certamente da stigmatizzare. A tutela dell'utente è già in vigore il regolamento CE n. 261/2004 che, in casi come questi, gli conferisce la possibilità di scegliere tra il rimborso del biglietto o la scelta di un volo alternativo. L'ente chiamato a far rispettare la normativa di settore è l'Enac.

L'auspicio è che i controlli siano sempre più serrati e rigorosi, specialmente nei confronti di talune compagnie aeree mosse dalla ricerca esasperata del profitto a scapito dell'utente».

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