Coronavirus

Calano i positivi: prima volta. Mai così pochi in rianimazione

Gli esperti: "Sono dati incoraggianti, non molliamo". Ma continua a preoccupare Milano: 160 i nuovi casi

Calano i positivi: prima volta. Mai così pochi in rianimazione

I bollettini iniziano a raccontare quello che speriamo da settimane e finalmente si registrano zero contagi in qualche regione, a cominciare da Basilicata e Valle d'Aosta. Vicinissima al traguardo anche l'Umbria.

Ottimi i dati di Napoli. Insomma, a macchia di leopardo, si può cominciare a raccontare di un allarme che piano piano diventa più debole. E anche in Lombardia, dove i numeri restano i peggiori del Paese, c'è un'immagine che fa ben sperare: quella del pronto soccorso di Bergamo, finalmente vuoto dopo notti e giorni di «inferno».

«DATI INCORAGGIANTI»

Per la prima volta dalla fine di febbraio, il bilancio del coronavirus porta il segno meno: il numero di persone malate cala di 20 unità. Non si tratta di una cifra enorme, è vero, ma non è nemmeno casuale, frutto di coincidenze «di giornata». La frenata è solida e consistente da giorni e il valore negativo raggiunto ieri è un importante indicatore.

«È un dato molto incoraggiante - spiega Luca Richeldi, direttore del reparto di pneumologia del policlinico Agostino Gemelli nel corso del bollettino della Protezione civile sulla diffusione del virus - La battaglia non è vinta. Siamo in un periodo di tregua sulla diffusione del virus, e quindi non è il mom

ento di abbassare la guardia». I morti di Covid sono 454, i guariti 1.822, i nuovi positivi 2.256.

Ma tutto comincia a prendere le dimensioni sperate. Tanto che la Protezione civile, nel prossimo bollettino (non più quotidiano ma fissato per giovedì) conta di poter confermare questa tendenza con nuovi numeri.

APP E TAMPONI

Soprattutto in alcune regioni e in attesa dei test sierologici cala anche il numero dei tamponi effettuati, dato che ha preteso finora di misurare, sottodimensionandolo, il fenomeno. A dare il giusto peso ai test è il capo della protezione civile Angelo Borrelli: «Su 1.356.541 di tamponi effettuati - spiega - le persone che lo hanno effettuato sono 943.151». Ovviamente i tamponi bis sono stati necessari per verificare la guarigione. Assieme ai tamponi, a breve si useranno le app per scovare i positivi. «Useremo i due strumenti assieme - precisa Borrelli - Pensiamo che si possa portare avanti un'azione di contrasto ancor più efficace di quella messa in atto finora».

LOMBARDIA NERA

Sale a 66.971 il numero di positivi, 735 in più rispetto a domenica. Quanto ai decessi, se ne contano 163 nelle ultime 24 ore, 12.376 in totale. In base ai dati registrati dalla Regione, il numero dei ricoverati in terapia intensiva è di 901 unità, 21 in meno tra domenica e lunedì. I ricoverati non in terapia intensiva sono invece 10.138, 204 in meno. Quanto ai tamponi effettuati il totale è di 270.486, 6.631 in più rispetto a domenica.

La Provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 16.112 (+287, la crescita domenica era stata +279). Seguono Brescia 12.004 (+58), Bergamo 10.738 (+49), Cremona 5.491 (+74), Monza 4.157 (+59). Milano città registra 6.709 casi (+160), domenica l'aumento era stato di 128 casi e la situazione resta comunque preoccupante.

LETTI LIBERI

Uno dei dati più rincuoranti è il calo dei ricoveri in terapia intensiva. Le persone ricoverate nei reparti clou dell'epidemia sono 2.573, 62 in meno. Sono ancora ricoverate con sintomi 24.906 persone, 127 meno di ieri. Ma i dati in ribasso significano letti liberi.

E questa è una delle condizioni fondamentali per poter passare alla fase due, quando andrà comunque assicurata un'assistenza ospedaliera adeguata nel caso in cui riprenda inaspettatamente l'epidemia.

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