Cronaca locale

Catania resta senza acqua e senza luce: il caldo "scioglie" i cavi della rete elettrica

Domenica da black out anche a Siracusa, 500 tecnici al lavoro. Decine di incendi attorno a Palermo, abitazioni evacuate

Catania resta senza acqua e senza luce: il caldo "scioglie" i cavi della rete elettrica

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La Sicilia cuoce. È un calderone infernale con temperature che hanno raggiunto i 47,6 gradi a Catania e a Priolo (Siracusa). Intorno a Palermo e nel siracusano fiamme e case evacuate. La Sardegna non è da meno con i 47 gradi registrati ad Olbia, che hanno reso impossibile l'atterraggio di 3 aerei, dirottati su altri scali, mentre diversi voli hanno subito ritardi, ma la situazione sta rientrando. Restano le difficoltà in Sicilia, dove le alte temperature hanno mandato in tilt la rete di distribuzione dell'energia elettrica a Catania e Siracusa, rimaste, dunque, anche senz'acqua. Come a dire che «piove sempre sul bagnato» - anche se in questo caso di acqua non se n'è vista affatto - questo gran caos di disservizi e disagi piomba su una Catania in forte difficoltà per l'incendio dei giorni scorsi all'aeroporto, che ha causato la cancellazione dei voli, alcuni dei quali dirottati su altri scali dell'isola.

In soccorso dei turisti, rimasti a boccheggiare in attesa dei pullman per spostarsi di scalo, l'Aeronautica militare ha montato tensostrutture climatizzate, che consentiranno di ampliare il Terminal C. In visita allo scalo componenti della Commissione Trasporti alla Camera, ma c'è una lettura diversa tra la Lega, che mette in evidenza «la massima partecipazione di tutti gli organi istituzionali coinvolti e la vicinanza del Governo» oltre alla «dedizione delle società che si stanno spendendo per il ripristino e la ricostruzione», e il Pd «non convinto di come è stata gestita l'emergenza non solo dalla Sac, ma anche da Enac, Enav e da mille rivoli di società di trasporto pubblico per il trasferimento dei passeggeri». Sul dossier dell'aeroporto di Catania il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha convocato per oggi un tavolo al Mit. L'emergenza luce e acqua ha riguardato anche Siracusa, che domenica ha registrato il black out in due macro aree, anche se ieri l'erogazione dell'energia elettrica è stata parzialmente ripristinata. A spiegare come sia accaduto è Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia di E-Distribuzione: «Le alte temperature e la forte crescita dei consumi di energia provocano l'impossibilità di smaltire il calore da parte dei cavi sotterranei e questo provoca dei guasti in più punti della rete. Interveniamo cercando di limitare al massimo i danni installando, in prima battuta, le power station e gruppi elettrogeni, poi procedendo con le squadre sul campo per le riparazioni». Ma ciò che preoccupa è che le previsioni sono da bollino rosso anche per oggi, anche se nel pomeriggio un vento da maestrale dovrebbe far scendere le temperature e consentire i lavori di riparazione. «Oltre 500 tra tecnici e operai sono al lavoro» informa il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, al termine di un vertice in prefettura a Catania. «Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall'altro lato un'infrastruttura che non appare adeguata al nuovo contesto».

E ammonisce: «Passata l'emergenza, dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano ripetersi». Sulla rete etnea Ruscito assicura «forti investimenti del Pnrr» e Musumeci informa che «l'Enel investirà nei prossimi due anni 412 milioni di euro del Pnrr per potenziare e adeguare la rete elettrica».

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