Cronache

Il centro commerciale è al confine tra i comuni. Il derby delle multe tra i due paesi vicini

Sanzione di 400 euro per aver violato il divieto di non allontanarsi dalla residenza

Il centro commerciale è al confine tra i comuni. Il derby delle multe tra i due paesi vicini

Forse tra i furbetti del Covid non c'è posto solo per gli onorevoli che hanno incassato il bonus o per chi, non avendone diritto, ha mentito per ottenere i buoni per la spesa alimentare. A candidarsi a un posto nell'elenco ci sono anche le amministrazioni comunali, che fanno fioccare multe nelle regioni arancioni o rosse per chi si sposta, per fare la spesa, uscendo dai confini del proprio comune. Sembra un ritorno al medioevo, alle gabelle da un fiorino per chi passa la dogana nell'Italia dei comuni. Ma il tutto succede adesso, e la multa non è da un fiorino ma da 400 euro.

Vittime dello scherzo da Covid sono alcuni cittadini di Lizzanello, comune a due passi da Lecce, «rei» di essere andati a fare compere nel centro commerciale di Cavallino, il paese confinante. Lì, però, i vigili urbani li hanno attesi al varco, sanzionandoli per essersi allontanati dal proprio comune. Il bello, per cominciare, è che il centro commerciale in questione è più vicino al centro di Lizzanello (3,1 chilometri, stando a Google maps) che a quello di Cavallino (distante 3,6 chilometri), ma tant'è, gli zelanti pizzardoni salentini non hanno avuto pietà, contestando ai vicini di territorio di essersi allontanati dal proprio comune di residenza senza motivate ragioni. Di controlli, in tutta Italia, da quanto sono tornate in vigore le autocertificazioni ce ne sono stati 80.756, ha spiegato ieri il Viminale, ma i multati sono appena 1.083. Una cifra esigua che comprende, presumibilmente, il manipolo di malcapitati Lizzanellesi, alleggeriti delle loro finanze senza nemmeno aver fatto la spesa.

Un «agguato» che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, che solo poche ore prima dalla sua pagina Facebook aveva rassicurato i suoi concittadini di aver avuto conferma dalla prefettura che «gli spostamenti fuori comune verso i discount e le grandi distribuzioni sono consentiti in quanto servizi non presenti sul nostro territorio». Insomma, nessuna violazione del Dpcm nemmeno lì, in zona arancione. Poi però arriva la dolorosa sorpresa per chi si era avventurato appena fuori dai confini comunali, e quindi il primo cittadino torna a scrivere su Facebook al grido di «Vergogna!» e racconta di aver parlato con il suo omologo di Cavallino, che si sarebbe difeso «scaricando» la responsabilità sul locale maresciallo dei carabinieri.

Pedone ci ha creduto fino a un certo punto («abbiate almeno il coraggio delle vostre azioni!», ha risposto) e oltre a criticare in particolare un vigile urbano «arrogante» del paese vicino, ha invitato tutti i multati a consegnargli i verbali, prendendosi la responsabilità di portarli lui stesso al Prefetto. E ricordando, appunto, che quegli esercizi commerciali fanno sostanzialmente parte «dello stesso agglomerato urbano». Basterà la protesta del sindaco a placare la guerra delle multe tra i due comuni confinanti?

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