Cronaca nera

Il cingalese minacciato: "Fatelo marcire, non deve vivere"

"Quello era in giri di spaccio". A Primavalle e Torrevecchia da ieri non si parla di altro che di Michelle e O.D.S

Il cingalese minacciato: "Fatelo marcire, non deve vivere"

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«Quello era in giri di spaccio». A Primavalle e Torrevecchia da ieri non si parla di altro che di Michelle e O.D.S. Gli abitanti di quello spicchio di periferia romana, dove la vita dei ragazzi si forma tra palazzine e palazzoni grigi delle case popolari, il 3 luglio parteciperanno uniti alla fiaccolata organizzata per le strade da professori e studenti del Vittorio Gasmann, il liceo frequentato dalla 17enne uccisa.

«Era una ragazza dolce, sempre con il sorriso. Ci conoscevamo da tempo ma poi ci siamo perse di vista, siamo scioccate», racconta un'amica d'infanzia della vittima, arrivata insieme ad altre sul luogo del ritrovamento del corpo. «Il ragazzo - continua - lo conoscevo di vista ma a me non piaceva, non era buono secondo me». Invece Misci era intelligente, sorridente, una brava ragazza nonostante i problemi, che avevano spinto i prof a seguirla particolarmente. Amava i suoi nonni e il suo Instagram è pieno di dediche a loro. In quello di O.D.S., invece, foto da bullo e video di musica trap. E poi canzoni, spesso dedicate a una ragazza Gaia, con cui stava insieme fino a poco tempo fa. Sarebbe stata lei a presentarlo a Michelle. «Schifoso, m'hai portato via a mijore amica mia, devi marcire in galera», scrive una ragazza. «Ho sempre saputo che eri un c..ne, mo saluame 2/3 amici a Casal del Marmo e fagli sentire le canzoncine tue» commenta un altro. «Guardati le spalle», è la frase ricorrente. «Lo sai come funziona in carcere per quelli come te? - sottolinea Luna - Speriamo tutti che qualcuno te la faccia pagare».

Chi sa dove abita, va sotto il portone e grida: «A quello gli facciamo la festa». Ma la cosa peggiore è non conoscere il movente che ha spinto il giovane a massacrare l'amica. Delitto passionale? Debiti o droga? È quello che si chiedono tutti, anche se poco cambia ormai.

«Eri suo amico, avevi la sua età, eri giovane ma perché lo hai fatto? - si chiede Sara - Questa cultura rischia di ammazzarci tutte».

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