Guerra in Israele

"Così scoviamo i jihadisti nascosti fra i civili a Gaza"

Il maggiore Ella, portavoce dell'intelligence israeliana: "Interrogati oltre 300 miliziani. Controllo facciale su chi si muove verso Sud"

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Tel Aviv - Tre terroristi di Hamas che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre catturati nella striscia di Gaza. Il tecnico di internet che rivela l'utilizzo degli ospedali come basi, un centinaio di obiettivi colpiti e l'evacuazione dei civili. Successi dell'Unità 504, super segreta, impiegata direttamente sul campo di battaglia per un'offensiva di intelligence senza precedenti. «Finora abbiamo arrestato durante l'operazione di terra oltre 300 terroristi portati in territorio israeliano per gli interrogatori. Le informazioni ottenute sono state fondamentali per l'eliminazione di altri operativi del terrore» rivela un alto ufficiale. E l'«esercito» di spie e commando infiltrato a Gaza ha in mano anche la «guerra» per il controllo della popolazione con l'evacuazione di oltre 800mila palestinesi verso sud. «Il nostro obbiettivo non è attaccare i civili, ma Hamas. Abbiamo attivato un numero di telefono su whatsapp e Telegram per indirizzare gli abitanti a muoversi lungo un corridoio umanitario. Hamas li sta bloccando perché li usa come scudi umani». Lo spiega al Giornale, il maggiore Ella Waweya, araba israeliana e portavoce dell'intelligence, che incontriamo a Tel Aviv.

Gli specialisti dell'Unità 504 sono aggregati ai battaglioni dell'esercito che avanzano a Gaza. Il dipartimento tecnologico ha fornito alle truppe un programma di realtà virtuale per far vedere ai soldati come sono veramente le strade e i palazzi di Gaza mentre si avvicinano per stanare Hamas. Gli 007 combattenti puntano alla cattura dei terroristi per poi esfiltrarli verso un campo, a ridosso della Striscia, dove li interrogano per ottenere informazioni. Questo sistema ha permesso di catalogare 300 obiettivi e un centinaio sono già stati colpiti dagli israeliani. L'Unità 504 appoggia le truppe nell'avanzata indicando tunnel, arsenali e centri comando nella giungla urbana di Gaza, isolato per isolato. Non solo per colpirli, ma per evitare imboscate e le micidiali trappole minate.

Dagli spezzoni degli interrogatori resi noti è chiaro l'utilizzo degli ospedali come basi da parte di Hamas. Un giovane in tuta banca stile covid e lacci di plastica al polso racconta di essere stato «nell'ospedale Shifa. I medici erano furiosi per i membri di Hamas e altro organizzazioni armate dentro l'ospedale, che in alcuni casi indossavano i camici del personale sanitario». Hamuda Raid Asad Shamalah, un altro prigioniero, tecnico di internet del ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas racconta che nella sede della «Croce rossa palestinese si trovavano gli operativi di Hamas. Ho visto come avvolgevano i razzi con i materassi per nasconderli. Per loro eravamo scudi umani». Stesse ammissioni di un altro prigioniero sull'ospedale Rantisi.

Ella, il maggiore arabo israeliano, mostra sul cellulare i filmati di Hamas, con i combattenti non più in mimetica d'ordinanza, uguale per tutti, ma in abiti borghesi. «Li puoi vedere con gli Rpg (razzi a spalla anti carro) vestiti normalmente - spiega l'ufficiale - Così si camuffano con la popolazione e se muoiono vengono conteggiati fra le vittime civili». Un altro compito dell'Unità 504 è l'evacuazione di più palestinesi possibili. Per questo motivo, cellule che parlano arabo hanno fatto 30mila telefonate alla popolazione di Gaza e inviato oltre 10 milioni di messaggi via Telegram e Whatsapp. «Oltre 800mila civili si sono spostati verso sud - sottolinea il maggiore - In molti casi Hamas sequestrava le chiavi dell'auto per trattenerli. All'ospedale Rantisi c'era un comandante dei terroristi che ha bloccato l'evacuazione di mille civili». L'Unità 504 lo ha eliminato facendo defluire i palestinesi lungo il corridoio umanitario.

I commando spia, però, hanno piazzato delle telecamere per il controllo facciale di massa cercando di scoprire se fra i civili diretti a Sud si mescolano anche adepti di Hamas.

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