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Dai Cinque Stelle ai dem riparte l'offensiva in aula per limitare il contante

I grillini presentano un emendamento soppressivo per riportare il tetto a 1.000 euro. Anche i sindacati sposano la battaglia

Dai Cinque Stelle ai dem. Riparte l'offensiva in aula per limitare il contante

Un'altra battaglia firmata dal centrodestra. E vinta. Quella dei contanti. Come sappiamo il tetto sull'utilizzo del contante, che il governo Conte aveva fatto scendere a mille euro dallo scorso primo gennaio, con l'obiettivo di rafforzare la lotta al nero e la strategia di incentivare l'uso dei pagamenti cashless e che l'esecutivo Draghi ha pienamente sposato, è stato modificato grazie al centrodestra. Per un solo voto, con il parere contrario del governo.

Pd, M5s, Leu e Italia Viva hanno votato in linea con l'esecutivo. La maggioranza si è spaccata ma il centrodestra ha imposto una libertà sacrosanta: Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno votato compatti per ripristinare il tetto a 2.000 euro almeno per un altro anno.

Ed è scontro politico tra M5s e Lega. Il Movimento 5 Stelle presenta alla Camera un emendamento soppressivo. «Un intervento del genere costituisce un favore enorme all'economia sommersa - dicono Vita Martinciglio e Giovanni Currò, capogruppo M5s e vicepresidente in commissione Finanze alla Camera -. Al contrario, con incentivi al tracciamento dei pagamenti si potrebbero recuperare risorse ingenti per abbassare le tasse, costruire nuove strade, nuove scuole, nuovi ospedali e garantire maggiori servizi ai cittadini».

La sinistra e i grillini scatenano la loro guerra ideologica al centrodestra mal sopportando il loro successo che ha indispettito Mario Draghi, mandando sotto il governo. Il meccanismo che prevede soglie all'uso del denaro cash è, infatti, un'eredità del governo Pd-M5s. L'abbassamento del tetto da duemila a mille euro a partire dal 2022 era stato previsto dal decreto fiscale del 2020. La soglia è la stessa fissata nel 2011 dal decreto Salva Italia (governo Monti) e poi elevata a partire dal 2016 dall'esecutivo Renzi e riabbassata da Conte. L'obiettivo era quello di dragare risorse al vasto mondo dell'evasione. Ma a tutto ciò non esiste una correlazione diretta. Basti pensare alla Germania, principale economia Ue, che non ha alcuna limitazione al contante e rileva un tasso di evasione più basso dell'Italia.

«Il tetto a mille euro per l'uso dei contanti è una misura efficace contro la corruzione e l'evasione e aiuta a contrastare le mafie facilitando la tracciabilità del denaro e contrastando il riciclaggio», insiste il senatore del Pd Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori e capogruppo in commissione antimafia. Mauro Berruto, ex Ct della nazionale di volley e responsabile Sport del Pd, sfotte su Twitter: «La destra d'incanto si ricompatta per difendere il nero (in questo caso non quello della famosa matrice, proprio quello dell'evasione fiscale) #patriotimasenzafattura».

Contrari al ritorno a mille euro anche i sindacati. Per la Cgil «ridurre la possibilità di tracciare le transazioni rappresenta uno straordinario regalo all'evasione, al riciclaggio di denaro, alla criminalità. Il nostro Paese, agli ultimi posti in Europa per l'utilizzo della moneta elettronica, ma ai primi per evasione fiscale, segna un grave arretramento nella lotta a quest'ultima», dice la vicesegretaria generale Gianna Fracassi. Il segretario generale della Fisac Cgil Nino Baseotto definisce la modifica «una brutta pagina, rispondendo a logiche che nulla hanno a che vedere con una coerente politica di contrasto all'evasione fiscale».

E il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, la definisce «una vera e propria vergogna in un Paese che presenta 110 miliardi di evasione fiscale all'anno».

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