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Lotta sul ddl Zan: resiste per un solo voto

Il Senato ha bocciato le questioni sospensive presentate da Forza Italia e Lega per un solo voto (grazie anche a Ciampolillo). Ora può saltare tutto: "Il Pd apra al dialogo o la legge è morta"

Lotta sul ddl Zan: resiste per un solo voto

I numeri continuano a far tremare gli ultras del ddl Zan. Le paure e i timori per il futuro del disegno di legge contro l'omotransfobia sono testimoniati proprio dalla rincorsa al singolo voto e dalla consultazione perenne del pallottoliere: al Senato i numeri traballano e così si rischia grosso, soprattutto se si dovesse procedere con il voto segreto. La fragilità aritmetica è stata confermata questa mattina: Palazzo Madama ha bocciato le questioni sospensive presentate da Forza Italia e Lega sul ddl Zan, che chiedevano di sospendere l'esame in Aula, per un solo voto. La votazione nominale con scrutinio elettronico si è conclusa con 135 voti favorevoli, 136 contrari e nessun astenuto. Subito dopo si è aperta la discussione generale sul provvedimento.

"Dialogo o il ddl Zan muore"

Arrivano le prime reazioni. Maurizio Gasparri di Forza Italia ha fatto notare che quanto avvenuto "fa ben capire che questa legge o viene modificata nel merito o non va da nessuna parte". Il senatore azzurro perciò ritiene che gli scenari sono già segnati: "I presunti 'vincitori' di questa mattina sono i veri e futuri sconfitti. Con i voti segreti poi questa realtà sarà ancora più evidente". Un chiaro avvertimento è arrivato anche da Matteo Salvini, la cui linea resta quella di togliere gli elementi divisivi salvaguardando comunque l'inasprimento delle pene per le discriminazioni: "Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta".

Lo stesso avviso è stato lanciato da Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva: "Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo, o si cambia rotta o il ddl Zan va a fondo. Il Pd e il M5S hanno il dovere morale di discutere e trovare soluzioni. Se continuano ad arroccarsi saranno responsabili davanti al Paese di questo fallimento".

Il soccorso di Ciampolillo

Torna protagonista il senatore Alfonso Ciampolillo, che si presentò all'ultimo secondo in Aula quando si trattò di decidere il destino del governo Conte. Il suo apporto non fu decisivo, mentre l'intervento di oggi si è rivelato fondamentale: anche questa mattina Ciampolillo si sarebbe presentato verso la fine risultando cruciale per fermare la sospensiva. "Ho salvato il ddl Zan? Pare proprio che sia così", ha detto il senatore barese all'Adnkronos.

Il Vietnam in Senato

Nella giornata di ieri gli animi si sono accesi in Senato. A far infuriare Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali è stata la scelta della presidente Elisabetta Casellati di sospendere la seduta e di convocare la conferenza dei capigruppo per verificare la possibilità di trovare ancora un'intesa. "Lei non lo deve consentire", ha sbottato a gran voce Pietro Grasso di Leu. Provocando l'immediata reazione della Casellati, che ha invitato i senatori a moderare i toni senza accendere il dibattito in maniera eccessiva: "Non c'è bisogno di urlare per esprimere le proprie posizioni, ognuno le esprima come crede senza esasperazioni. Gli Europei di calcio li abbiamo già vinti, non voglio un clima da stadio".

A mettere in guardia sui rischi del ddl Zan in Senato è stato pure Matteo Renzi. Il numero uno di Italia Viva - rivolgendosi a Pd, M5S e Leu che sono contrari a modifiche al testo approvato dalla Camera - ha sottolineato che ormai "siamo a un passo, a un centimetro" dall'intesa. L'ex premier ha proposto di trovare una sintesi sui punti dell'articolo 1, 4 e 7 e ha chiesto a tutte le forze politiche di presentarlo alla Camera entro 15 giorni.

"Se si andrà allo scontro, muro contro muro, e si andrà allo scrutinio segreto, avrete distrutto le vite di quei ragazzi", ha scandito a chiare lettere.

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