Politica estera

E la sinistra pensa al diritto alle vacanze

Pedaggi gratis e viaggi scontati. Ma la legge sarà discussa a settembre

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Più che una Francia a due velocità, due idee di politica: lavoro (magari non il preferito, da accettare se si sta davvero cercando) contro vacanze (da fare quasi gratis, per chi non può permettersele, a spese dello Stato). La politica d'Oltralpe si sfida a colpi di teatro, e il primo attore non poteva che essere il presidente della Repubblica. In visita per tre giorni a Marsiglia, l'inquilino dell'Eliseo è stato fermato da una madre. Nel bagno di folla di lunedì, la donna chiede aiuto, spiegando che il figlio 33enne non percepiva più il reddito di solidarietà attiva (Rsa). «Adesso deve undici mesi di affitto, non riesce nemmeno a trovare un lavoro» perché «non ha soldi per prendere i mezzi», racconta tenendo stretta la mano del presidente.

Macron, tornato «a contatto» con quella stessa gente che per un lungo periodo sembrava averlo abbandonato coprendolo di fischi e contestazioni a ogni déplacement al di fuori di Parigi, non si fa sfuggire l'occasione: «Cosa vuol fare suo figlio? È pronto a lavorare come cameriere?». «Qualsiasi cosa... va bene tutto!», risponde la signora. In una Marsiglia dove gli stabilimenti si preparano per la stagione estiva, Macron non si limita a evocare i «dispositivi di supporto» per l'impiego, ma inaugura uno dei siparietti di cui è specialista: «Non vorrà farmi credere che se sta davvero cercando un lavoro a Marsiglia da cameriere non ci sia...», dice il capo dello Stato. Poi, l'impegno: «Ve lo prometto, signora, stasera faccio il giro del Porto Vecchio con lei, sono sicuro che ci sono almeno dieci offerte, intanto va a vedere uno dei miei collaboratori, e stasera vedrà che suo figlio avrà un colloquio». (Il quotidiano La Provence ne ha trovate 13).

La sinistra estrema insorge. Per la leader dei deputati «Nupes», Mathilde Panot, «Macron fa la caricatura di Macron», visto che già nel 2018 il presidente creò un caso, assicurando a un giardiniere disoccupato che bastava attraversare la strada per un lavoro; e appena un mese fa, a Dunkerque, aveva ancora detto a un altro ragazzo che era sufficiente «fare un metro». L'incoraggiamento a una madre preoccupata, per Macron, stavolta è stata l'occasione per un messaggio al Paese. Perché in quelle stesse ore si cominciava a parlare dell'ultima trovata della gauche, una proposta di legge per istituire il «diritto alle vacanze» per tutti. Pedaggi gratis, treni più economici. Misure di emergenza per l'estate, che consentissero di andare in vacanza anche a quel 40 èer cento di francesi che secondo l'istituto Csa non possono permetterselo. Per farlo, la gauche rispolvera il celebre slogan del Maggio '68: «Sotto il selciato, la spiaggia», stravolto in nome dell'ultima battaglia della sinistra. La Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale martedì ha quindi convocato i giornalisti davanti all'Assemblée, promettendo di ridurre il costo dei trasporti con un disegno di legge ad hoc; a ogni famiglia un ingresso A/R in autostrada gratuito per chi viaggia in auto dal 1° luglio al 31 agosto; un biglietto illimitato a 29 euro sulla rete ferroviaria, e un A/R in alta velocità con tariffa bloccata a 29 euro; un tetto estivo al prezzo degli aerei tra Francia e territori d'Oltremare. Poi, un fondo di 1 miliardo per finanziare campeggi e colonie. Peccato che tutti i cronisti parlamentari sapessero che la legge Nupes non poteva essere discussa prima di settembre, perché non ci sono i tempi. Senza troppi proclami, è invece Marine Le Pen a mettere ko la sinistra. Secondo l'ultimo sondaggio Odoxa, il Rassemblement national per il 53 per cento dei Francesi «esce rafforzato» dalla kermesse delle riforme; solo il 33 è per la Nupes.

Meglio essere discreti che gridare in piazza e far promesse irrealizzabili.

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